venerdì 31 gennaio 2014

La moglie di Egon Schiele e un cardigan verdeblu [moda+pittura]

Buon venerdì ragazzuoli! Un paio di settimane fa abbiamo parlato di Modigliani, della sua compagna e della loro tragica fine; la coppia di oggi è ugualmente all'insegna del connubio amore&morte, ma con destino opposto. Mentre Modì fu il primo a morire di malattia e la sua Jeanne incinta a seguirlo volontariamente dopo un giorno, Egon Schiele morì di influenza spagnola tre giorni dopo la moglie Edith Harms, anch'essa in attesa di un bimbo.



Eccola qui sopra Edith Harms, ritratta da Schiele nel 1917. Come vedete anche il periodo storico coincide: parliamo degli anni della Prima Guerra Mondiale, delle avanguardie artistiche, della fine della Belle Epoque. Edith era la modella preferita del giovane Schiele, pittore austriaco noto per la dirompenza (e spesso la crudezza) del suo espressionismo. L'attrazione di Schiele per i lati più prosaici ed anche miseri della vita umana, che l'arte per troppo tempo aveva dimenticato, lo porta a catturare sulla tela persino le ultime ore di malattia dell'amata Edith, mentre lui stesso diveniva preda del terribile morbo che quell'anno (1918) fece strage in tutta Europa. 

Giusto per smorzare un po' i toni vi racconto un piccolo aneddoto personale: in famiglia si dice che la mia bisnonna si salvò dall'influenza spagnola mangiando tanto aglio crudo. Quindi occhio, alla prossima influenza fate il pieno di aglio, non si sa mai ;)

Ma torniamo al dipinto di Edith, intitolato "La moglie dell'artista seduta". Sfondo e modella quasi si confondono, pervasi da colori cupi e fangosi, spalmati addosso alla tela ed alla donna. La carnagione viene accentuata nei suoi toni di bianco e di rosso, bianco come il colletto e rosso come la fiamma dei capelli. Una nota di colore diverso sembra data dal maglione - interpretabile come cardigan - che Edith indossa: è di un blu tendente al verde. Ma se osserviamo bene notiamo che quella stessa tinta compare tra le macchie dello sfondo ed anche tra le pieghe della gonna. Se vogliamo ricreare il look della moglie di Schiele, dunque, non possiamo prescindere da questo colore e dobbiamo mescolarlo a toni neutri e quasi mimetici. Ecco la mia proposta:

mercoledì 29 gennaio 2014

La ballata del cardigan [moda+fotografia]

Eccoci arrivati al mercoledì! Per non smentire la mia passione recente per la maglieria (vedere i miei scorsi post qui e qui) oggi vi parlo di cardigan. Che poi io nella vita quotidiana preferisco sempre chiamarlo col buon vecchio nome di golf, anche se a qualcuno farà storcere il naso (o pensare ai vecchietti :))
Anzi, mi sono sempre chiesta se tecnicamente ci sia una differenza tra questi due capi d'abbigliamento. Facendo una piccola ricerca ho scoperto che il cardigan prende il nome da James Brudenell conte di Cardigan, ufficiale inglese dell'800; mentre il golf viene inserito da wikipedia come sinonimo di maglione (??) e la sua etimologia non mi è chiara. Presumo provenga dal mondo del golf come sport, qualcuno di voi me lo sa confermare?

The fashion cloud

La parola cardigan mi fa venire in mente climi freddi e nebbiosi, la campagna inglese d'inverno... ecco, per me i cardigan sono i golf più pesanti, belli caldi e magari lunghi, da indossare per scaldarci possibilmente davanti ad un camino e ad una tazza di tè :) Non chiamerei mai cardigan un golfino leggero, ecco, tanto più se primaveril-estivo. Di golf e cardigan non ce n'è mai abbastanza, comunque. Coi saldi pazzeschi di questi giorni mi sono tolta lo sfizio di comprare in una botta sola quattro golfini caldi caldi: colorati, adatti sia adesso che in primavera come capospalla... insomma, una gioia per gli occhi e per il corpo! 
Non riuscirò mai ad averne di tutte le tinte dell'arcobaleno, ok, e magari neanche mi starebbero tutti bene: ma per sognare basta cercare qua e là ed ecco saltar fuori le foto delle fashion blogger. Basta guardarle per capire, se ancora non si fosse convinti, quanto il cardigan sia un capo trasversale, trasformabile e trasferibile in un baleno da una stagione all'altra :)
E voi, avete qualche modo originale e tutto vostro per indossarlo?

...if you're chilly, here take my sweater
[Colonna sonora: The way I am - Ingrid Michaelson]

lunedì 27 gennaio 2014

Le regole della casa del sidro [moda+cinema]

Dopo tantissimi anni ho l'occasione di rivedere un film che non ho dimenticato facilmente: per l'appunto "Le regole della casa del sidro", con Tobey Maguire e Charlize Theron agli esordi della loro carriera cinematografica. Sarà in onda mercoledì in seconda serata, spero possiate vederlo soprattutto se non l'avete mai fatto.

"Le regole della casa del sidro", regia di Lasse Hallstrom (1999)
In onda mercoledì 29 gennaio su Canale 5, alle ore 23.20

La "casa del sidro" è una fattoria americana dove si raccolgono mele per produrne sidro, ed è il luogo dove approda il giovane Homer (Tobey Maguire). Il ragazzo è cresciuto in un orfanotrofio gestito da un medico abortista che gli è molto affezionato e lo vorrebbe come suo successore. Ma Homer ha bisogno, prima di prendere qualunque decisione, di percorrere una propria strada: e lo farà nella "casa del sidro". Lì farà esperienza nel lavoro manuale, con i problemi della gente di colore e non, e... con l'amore, stringendo un legame con Candy (Charlize Theron) la figlia dei padroni. 

"Le regole della casa del sidro" è dunque un film di formazione, tratto dall'omonimo romanzo di John Irving. Il protagonista è il tenero Tobey Maguire (lo definisco così perchè mi ha sempre trasmesso questa sensazione... un bel ragazzo e sempre dolce, l'avete mai visto in un ruolo da cattivo??); ma importantissima è anche la figura di Candy-Charlize Theron (e non dimentichiamo Michael Caine che nel ruolo del dottore ha vinto l'Oscar come miglior attore non protagonista!).

Come di consueto la mia rubrica vuole porre l'attenzione sugli aspetti "costumistici" del film: in questo caso parliamo di abiti anni '30-'40 e Candy-Charlize ne indossa diversi che ben le donano. A volte è vestita in modo più sportivo - sbarazzino o "da lavoro" - altre è iperfemminile in completi, cappellini e rossetto rosso fuoco. Ecco a voi qualche anteprima: buona visione, ora e mercoledì!

venerdì 24 gennaio 2014

La dama in bianco [moda+pittura]

Eccoci arrivati al venerdì e all'opera che (adeguatamente rivisitata) ci consentirà, pur in inverno, di indossare i panni primaverili di una dama dell'800. "La dama in bianco" è precisamente il titolo del quadro che vi presento, un luminoso ritratto di donna in stile impressionista:


Ritratto di donna in due sensi: per il soggetto femminile, ma anche perchè l'autrice è donna; anzi, una delle poche donne riconosciute importanti nella pittura di quel periodo. Si chiama Marie Bracquemond ed è la terza delle "trois grandes dames de l'Impressionnisme", dopo le più famose Berthe Morisot e Mary Cassat (ok, non saranno conosciutissime - purtroppo -... ma ad ogni modo ricordo che a scuola queste due le ho sentite nominare; mentre di Marie Bracquemond non sapevo proprio niente).
Marie era una valida pittrice ma la sua fama fu oscurata dal marito Félix Bracquemond, anche lui artista e celebre come incisore. Félix disapprovava l'arte della moglie, si può pensare per spirito di possessività e maschilismo (purtroppo ci sono ancora oggi compagni e mariti che vorrebbero le loro donne tutte dedite a loro e loro soltanto...); ma invece no, che dipingesse pure... ma non da impressionista! Eh già, pare che fosse una pura questione di gusti artistici.

Ma veniamo al dipinto. La "dama in bianco" è una placida signora che siede in un prato, probabilmente nel corso di una scampagnata. La luce emanata dal quadro emerge dal volto chiaro della donna e soprattutto dal vestito di un bianco sfolgorante, che ne accompagna la linea sinuosa. Sotto volants e trasparenze spuntano birichine due scarpette tipo "francesine", che trasmettono un certo dinamismo alla figura apparentemente così tranquilla. Pensate possa essere difficile trasportare questo look ai giorni nostri, e per giunta d'inverno? Io ci ho provato e il risultato mi soddisfa, ditemi voi se vi piace :)

mercoledì 22 gennaio 2014

Una fiaba in maglione bianco [moda+fotografia]

Buondì! Finalmente mi sono ripresa e sono rientrata a regime nei ritmi urbani :)
Dal maglione giallo appena rivalutato, di cui parlavo qui e qui, torno nella mia "comfort zone" dell'inverno: il maglione bianco. Ne possiedo (da secoli) uno che nella mia mente rappresenta IL Maglione Bianco: in lana grossa e con le trecce, lungo e con un maxi collo. L'ho portato con me in montagna e l'ho usato sulla neve, ma anche per stare comoda in albergo; in quel caso l'ho abbinato in chiave super soft, con capi pratici e dai colori neutri o pastello (grigio chiaro, beige, azzurro...). Questo mood mi ha dato l'idea di una fiaba invernale: tenera ed evanescente come un bosco innevato e brumoso, come la luce dell'alba, come le ali di una fata silenziosa... come un maglione di candida lana :) Ho cercato di tradurre la fiaba in immagini scegliendo tra le fashion blogger le foto e gli outfit più incentrati; in ognuno c'è un tocco di leggerezza, di morbidezza. Per accompagnarle niente di meglio della delicata voce di Dido. Aspetto di conoscere le vostre foto preferite!

[Colonna sonora: White Flag - Dido]

Smartfashioned

lunedì 20 gennaio 2014

Sorry, niente cinema (o quasi)!


Scusate tantissimo, ieri sono stata poco bene (sicuramente è il trauma del ritorno dalla vacanza ;) ed oggi ho avuto una giornata di lavoro pienissima, perciò non sono riuscita a preparare il post su moda+cinema!
Ho dato adesso una scorsa veloce ai programmi della settimana TV ed ho notato che in ogni caso non ci sono film che potrei consigliarvi... giusto per non lasciarvi del tutto a bocca asciutta, vi segnalo un film che sarà in onda domani sera su La7D (ore 21.10) e che mi piacerebbe vedere, poi ci diremo se valeva la pena!


"Bambole russe"


Tornano dopo cinque anni i protagonisti dell’Appartamento spagnolo (film che mi sono persa!); da studenti Erasmus sono diventati trentenni di belle speranze... (il resto della trama potete leggerlo qui)

Non temete per mercoledì, il post moda+fotografia è quasi pronto :)
A presto!

venerdì 17 gennaio 2014

Modigliani, Jeanne ed un maglione giallo [moda+pittura]

Buon venerdì ragazzi, spero non siate superstiziosi ed anzi che oggi ve la stiate spassando, magari in vista del weekend ;) Per me è l'ultimo giorno di una vacanzina tra i monti, ma non posso lamentarmi: è andata benissimo e adesso non vedo l'ora di ritrovare la nostra casetta e l'adorata Mimi :)
Entrando nel mondo della pittura, la mia ricerca di un maglione giallo (vedi qui lo scorso post) non poteva che portarmi a questo dipinto di Amedeo Modigliani: "Jeanne Hébuterne in maglione giallo".


Anche i meno esperti di arte potranno riconoscere nelle linee sinuose e allungate della protagonista i tratti tipici della pittura di Modigliani, nostro grande autore che si rese indimenticabile nella Parigi di inizio '900.
Proprio la Jeanne Hébuterne qui ritratta fu per Amedeo Modigliani musa ispiratrice, compagna d'arte e di vita. La loro storia fu intensa e rapida ad evolversi fino al tragico epilogo finale.

mercoledì 15 gennaio 2014

L'armocromia e la scoperta del (maglione) giallo [moda+fotografia]

Eat Sleep Wear

L'armocromia è un argomento che si sta diffondendo ultimamente nel web e non solo, benchè sia una disciplina con una certa storia. Armocromia significa più o meno "armonia dei colori" ed è utilizzata in tutti i campi dove l'abbinamento dei colori ha importanza: pittura, arredamento, moda, cosmetica...
Negli anni '80 è stata elaborata una teoria specifica applicata ai campi della moda e del trucco, dove armonia significa accostare ai colori naturali del volto quelli migliori per esaltarlo. La teoria, base di varie elaborazioni successive, si fondava sulla cosiddetta Analisi del Colore Stagionale: divideva infatti i "tipi" umani in quattro stagioni di colore, ispirate proprio alle quattro stagioni dell'anno. Siccome come saprete sono una drogata di colori, non potevo non lasciarmi affascinare da questa disciplina e così ho navigato in lungo e in largo tra forum, blog e siti dedicati. Per scoprire la propria stagione armocromatica sembra vi siano vari metodi: il più superficiale è quello di rispondere a test online, il più preciso (se si casca bene) quello di affidarsi a vere e proprie consulenti di armocromia. Non volendo tediarvi oltre - ma sperando di avervi incuriosito - vi rimando al blog della più conosciuta esperta italiana, dove troverete la storia approfondita dell'armocromia e tanti spunti per capire come "leggere" i colori del vostro viso.

Ecco spiegato perchè questo mio post parla di armocromia, ma ora veniamo al perchè del maglione giallo.
Come vi ho detto, per scoprire la propria stagione ci si può affidare ad un/a consulente; ma non è detto che non possa essere una forma di ricerca su se stessi, tutt'altro. Ad avere pazienza ed a seguire i giusti consigli (come quelli che dà qui Anna Venere di "Moda per principianti") credo ci si possa arrivare anche da soli. Io non ho fatto nessuno di questi percorsi, ma a furia di leggere e di confrontarmi con esempi credo di essere arrivata al verdetto finale: sono (?) un Inverno Profondo Soft. E già, perchè di ogni stagione ci sono le varianti: mica si poteva pensare di catalogare tutti in sole quattro misere categorie!

Non sono io (magari..!), bensì Ginnifer Goodwin,
al momento la più nota Inverno Profondo Soft

Così, osservando la palette di colori consigliata per trucco e abbiglio alle Inverno Profondo Soft (IPS per gli amici), ho notato che in effetti quei colori freddi-e-brillanti-ma-non-troppo sono quelli che porto meglio. Ed ho scoperto anche un'altra cosa, di cui avevo avuto un certo sentore ma che l'armocromia mi ha dato il coraggio di ammettere: c'è un giallo che non mi sta male. Già, perchè io col giallo ho sempre avuto un brutto rapporto: odio quello fluo e freddo (che chiamo giallo limone), mentre mi piace quello più caldo e leggermente desaturato (che chiamo giallo pulcino), ma sugli altri o solo per accessori. Ho sempre pensato che qualunque giallo su di me sarebbe stato male. Ma guarda un po', l'accappatoio giallo pulcino rubato un paio di volte a mio marito... mi accende il viso di una sfumatura rosea piacevolissima!
Incredibile il potere dei colori!
A questo punto mi sento libera di sognare concretamente un bel maglione giallo caldo e morbido, e di cominciare con una bella sfilza di esempi dal mondo delle fashion blogger :)
Avvertenza: rimango dell'idea - forse sbagliata - che un giallo così stia bene solo alle brune o rosse; eppure due degli outfit che vedrete (a partire dal primo sopra) sono indossati da bionde... d'altronde l'eccezione conferma la regola ;)

[Colonna sonora: The yellow rose of Texas]


lunedì 13 gennaio 2014

Revolutionary Road [moda+cinema]

Buon lunedì! Il primo film che vi presento quest'anno sarà in onda proprio stasera, in seconda serata.
Se siete ancora in spirito vacanziero e non vi importa fare tardi, dunque, non perdetevi "Revolutionary Road". Devo essere sincera, non è stato uno dei miei film preferiti (forse perchè quando l'ho visto non ero in vena di storie pesanti), ma certamente merita una visione. Protagonisti sono Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, di nuovo insieme a dieci anni da "Titanic"; è di nuovo un dramma, ma un dramma della quotidianità.
Non strappa lacrime bensì pensieri amari. 

"Revolutionary Road", regia di Sam Mendes
In onda lunedì 13 gennaio su Canale5, alle ore 23.10

Revolutionary Road è la storia di una coppia della borghesia americana anni '50: April (Kate Winslet) e Frank (Leonardo DiCaprio). Vivono con i figli in una moderna e perfetta villetta, tutto sembra andare per il meglio ma è solo apparenza. April infatti è frustrata per aver accantonato la propria carriera artistica, Frank perchè il lavoro ben pagato con cui mantiene la famiglia è di una noia mortale. La mediocrità è il prezzo del benessere, sembra essere la morale del film. Tra altarini più o meno nascosti e ipotesi di riscatto, il film si snoda sotto una luce fredda come la patina che avvolge le vite dei protagonisti. I colori sono smorzati, ma non in senso delicato e romantico. Anche nei costumi (per cui "Revolutionary Road" ha avuto una nomination all'Oscar). Ecco, se pensiamo ai tipici look anni '50, ci sembra che gli abiti di April-Kate siano la versione più composta e rigida di quella moda. Un po' dipenderà dal periodo della decade in cui il film è ambientato (gli anni '50 non sono tutti uguali) ma molto c'entra sicuramente con il voler dare una veste adeguata alla caratterizzazione del personaggio. Vi lascio alle immagini, giudicate voi e... buona visione, ora e stasera!

venerdì 10 gennaio 2014

Pensieri in rosa sull'altalena di Fragonard [moda+pittura]

Buon venerdì amici! Il tema della settimana è quello dell'entusiasmo per un nuovo inizio, che ci fa saltare di gioia oppure volare con la fantasia: non è un po' la stessa sensazione di adrenalinica leggerezza che, fin da bambini, abbiamo provato librandoci sull'altalena?
Avevamo già visto qui un'altalena fare da soggetto per un quadro, ora ci spostiamo indietro di due secoli per arrivare al celebre dipinto "L'altalena" (o "I fortunati casi dell'altalena") di Jean-Honoré Fragonard.


Rispetto al quadro del '900, l'atmosfera qui è tutta diversa. Non più una donna composta e sognante, bensì una fanciulla svolazzante (ed ammiccante) in una nuvola di abiti frou-frou; non più le fredde geometrie di un giardino moderno, ma il rigoglio di statue, fogliame e fiori di un parco d'antan. L'altalena di Fragonard è in pieno movimento, così come tutta la scena. La protagonista si diletta in un gioco malizioso, come lasciano intendere diversi particolari: mentre il marito la spinge, un altro uomo (l'amante o colui che potrà diventarlo...) è appostato nelle siepi in posizione strategica... per ammirare il volo della bella in rosa. E la scarpina perduta (solo per caso? Come no ;) forse sarà galeotta. Gli amorini di pietra osservano, non si sa se più partecipi o più perplessi...  

Come avevo già accennato non sono una grande amante dello stile rococò, però questo dipinto mi sta simpatico. Anche gli abiti di quel periodo ('700) non sono i miei preferiti, ma prenderò comunque qualche spunto per rendere a mio modo il look della protagonista (e il mood che ho in mente): il rosa caldo simbolo di ottimismo, le consistenze leggere e vaporose, qualche piccolo particolare di richiamo dell'epoca. 

Ecco a voi la mia proposta per... pensare - e volare - in rosa:

mercoledì 8 gennaio 2014

What a wonderful 2014! [moda+fotografia]

Ciao ragazzi, felice 2014!!

Questo nuovo anno è arrivato da me carico di energia positiva, complice un inizio in amore&amicizia e qualche piccola novità che promette bene. Così, per il primo post dell'anno, mi sono trovata a partire dalla colonna sonora invece che dalle foto: mi girava per la testa una delle canzoni più ottimiste che conosca...
...What a wonderful world (nella versione scatenata dei Ramones).

E quali foto di fashion blogger potevo cercare per rendere l'idea? Quelle dove le ragazze fanno i salti di gioia :)  Sì, lo so, le "foto col salto" sono diventate una sorta di cliché delle fashion blogger, una delle pose a volte un po' troppo costruite o comunque troppo viste... Ma nelle immagini che vi propongo io ci ho visto solo del sano e sincero entusiasmo, che spero contagi anche voi :)

Fashion Detective

Buona visione allora, e buon proseguimento di 2014, che sia per tutti voi sereno e allegro, ricco di emozioni e soddisfazioni! :*
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