venerdì 29 maggio 2015

Vita da Pin-up... sempre in moto [moda+pittura]

Buondì ragazze e ragazzi! Dopo avervi fatto sospirare questo post credo di potermi far perdonare: il "numero" di oggi è veramente ricco di outfit e spunti modaioli. Ben cinque saranno infatti le muse cui ispirarci; ma per dirla tutta, usciremo un po' dal campo della pittura in senso stretto.
Come avrete intuito dal titolo (che ho farcito con fin troppi giochi di parole :)) si parla di pin-up.
Sì, proprio le famose ragazze-copertina degli anni '40-'50. Sono state un fenomeno tipicamente americano (anche se poi esportato, come tutto del resto ;) e fanno parte del nostro immaginario sugli States, esattamente come le celebri motociclette Harley Davidson. Naturale che tra i due mondi ci fosse una certa alchimia. D'altronde, come ricordavo nello scorso post, il detto "donne e motori, gioie e dolori" non è mai tramontato ;)

Le pin-up sono state ritratte insieme ai motori non certo per ricordare dolori, bensì allegria, spensieratezza e divertita malizia. Quelle che vedrete sono alcune tra le tante che ho trovato in rete, quelle che mi sono sembrate le più carine e simpatiche nel loro relazionarsi con la motocicletta.
Come vi dicevo usciamo dal campo della pittura pura perchè questo tipo di illustrazioni sono piuttosto opere grafiche e stampe su targhe in metallo riprodotte a scopo commerciale.
Non ci è dato conoscerne gli autori: non sappiamo nulla di chi ha immaginato e poi creato queste figurine femminili, di chi ha dato vita a graziosi volti e curve mozzafiato.
Possiamo però gustarne l'opera, con tutta la leggerezza che richiede il "genere": andiamo dunque a far conoscenza con le nostre cinque pin-up dalla vita... movimentata e scopriamo subito come reinterpretarne il look!

Piccola anticipazione: le cinque ragazze non hanno la borsetta, ma se dovessero averla... sarebbe un elemento della moto ;)


martedì 26 maggio 2015

Aspettando il venerdì...

Ciao ragazzi, purtroppo come avrete capito i problemi con internet non sono ancora finiti...
Se tutto va bene riesco a riprendere venerdì dove ci eravamo lasciati, ossia con un post Moda+Arte ispirato alle donne motocicliste. Argomento arduo :)
Nel frattempo potete comunque vedere una mia creazione, ma nel campo Cibo+Arte: con Emanuela di "Ricette Fuori Fuoco" abbiamo infatti pubblicato una nuova ricetta della serie "L'Arte a Tavola", un fresco budino tricolore ispirato ad un quadro del Cinquecento :)

Buon appetito e a presto (speriamo)!

:*

mercoledì 20 maggio 2015

In viaggio con la moda: donne e motori - parte 1 [moda+fotografia]

Confesso, il mondo delle motociclette proprio non mi appartiene e non lo conosco.
Ci sono salita forse due o tre volte in tutta la mia vita, dietro a soggetti molto più competenti di me (l'amica sullo scooter, il papà sulla Vespa...) e direi che mi è bastato :)

Capisco però il fascino che su molti esercita la moto. Libertà, velocità... capisco, sì. E' come una bici potenziata: un mezzo fatto per godersi la libertà all'aria aperta e la scoperta di nuovi territori, ma in grado di portarti lontano, farti provare l'ebbrezza della velocità e il brivido del rischio. Lo so che due righe più sopra ho detto un'eresia, di solito chi ama la moto disdegna la bicicletta ;)
E' vero anche il contrario (tranne per mio padre, che è sia ciclista che vespista... ma o la Vespa è un mondo a sè, o lui è particolarmente bravo a cogliere il meglio di entrambi i mezzi, ognuno per l'occasione più adatta :)

Tra parentesi, nonostante la mia totale ignoranza in materia sono riuscita comunque a captare che si sta svolgendo il campionato mondiale di motociclismo, il MotoGP 2015 (e la prossima gara sarà il Gran Premio d'Italia!)


Qui però resto fedele alla mia vera passione e vi parlo di moda, precisamente di ragazze alla moda di ogni epoca... ma in sella alla moto. Come vedete dalla curiosa foto introduttiva, il connubio donne-motori a quanto pare "vendeva" già ai primordi della produzione motociclistica :)
Ma non vi presenterò solo ragazze-immagine, anzi! Molto più interessante è stato scoprire quante centaure erano attive anche in anni non sospetti. La nostra rassegna di immagini infatti inizia con una Harleysta degli anni '20!
Attraversiamo poi gli anni '30 e '40 che ci riservano anch'essi delle belle sorprese.
Negli  anni '50 invece le ragazze si dividevano tra signorine bon ton in gonnella (che sulla moto si sedevano solo aggrappate al fidanzato) e ragazzacce rockabilly (che con chiodo & jeans la moto potevano, volendo, guidarla davvero).

Con l'avvento della Vespa (1946) e della Lambretta (1947) il design ha iniziato a fare la sua parte, dando vita via via a motociclette da città sempre più colorate e stilose... e il connubio col mondo della moda si è fatto stretto.
Ma l'universo dei biker duri e puri non è mica crollato, tutt'altro. Le moto di grossa cilindrata, quelle con cui potresti fare anche il giro del mondo, hanno continuato in parallelo ad avere i loro estimatori. Con tenute oggi più tecniche e tessuti all'avanguardia, ma sempre all'insegna dello stesso stile: pratico, nero, grintoso nell'anima.

Buona rombante visione!

lunedì 18 maggio 2015

Colazione da Tiffany [moda+cinema]


"Colazione da Tiffany", regia di Blake Edwards (1961)
In onda giovedì 21 maggio su Rete 4 alle ore 21.15

Il film di oggi non ha bisogno di presentazioni e nemmeno di spiegazioni sul perchè sia qua, nella rubrica Moda+Cinema. "Colazione da Tiffany" è il film che ha consacrato Audrey Hepburn a fama perenne di icona fashion nei panni di Holly Golightly, la ragazza ambiziosa e sognatrice che mangiava cornetti ammirando la vetrina della gioielleria più chic di New York.
L'immagine della Hepburn in tubino nero, collana di perle e occhiali scuri è diventata il simbolo stesso dello stile elegante e raffinato senza tempo. Di conseguenza anche i gioielli Tiffany sono entrati nell'olimpo della moda come l'accessorio a cui ambire più d'ogni altro (diventando a mio parere troppo "commerciali": avete presente il recente dilagare di bracciali e ciondoli Tiffany come non ci fosse un domani?? Se non altro questa moda ha sicuramente portato molte ragazzine a conoscere e apprezzare il film, un'opera del 1961 che forse altrimenti non si sarebbero filate di striscio... e chissà se ci si è spinti a leggere il romanzo di Truman Capote cui è ispirato...).

Holly Golightly però non è solo "quella" immagine: nel film indossa anche outfit diversi, altrettanto stilosi oppure più semplici e casual - come nella scena con la chitarra, dove secondo me è persino più bella, meno costruita.
Per un ripasso del suo look non resta che rivedere "Colazione da Tiffany" giovedì sera... e i fotogrammi più significativi (per la moda) qui e ora :)

giovedì 14 maggio 2015

In viaggio con la moda: hai voluto la bicicletta?? [moda+fotografia]

Ciao carissimi, i miei problemi con internet sono finiti giusto in tempo (si fa per dire) per ripartire con il nostro viaggio nei decenni della moda! Il percorso di oggi si svolge in sella alla bici: un mezzo di trasporto sicuramente meno veloce e più impegnativo del treno, ma perfetto per questa stagione... e per sentirsi un po' parte del Giro d'Italia. I ciclisti in competizione sono appena partiti dalla costa ligure, le nostre muse vintage invece partono da inizio '900 per arrivare agli anni '70.
I miei gusti in fatto di moda solitamente iniziano con le flappers degli anni '20, ma stavolta a dare il "la" è una ragazza del 1910. Lei come tante altre viaggiatrici è una bella sconosciuta, ma lungo la pista incroceremo pure alcune celebrità... occhio dunque! ;)
Buona pedalata tra gli stili fashion più interessanti del secolo, a presto!

PS: incontreremo pure alcuni ometti simpatici, superstilosi... e a volte un po' maliziosi ;)



lunedì 11 maggio 2015

Anna Magnani e Ingrid Bergman: la guerra dei vulcani [moda+cinema]

Scusate il brevissimo (e tardivissimo) post, ma sto avendo problemi di connettività e son riuscita solo a preparare una piccola segnalazione TV per voi via cellulare.
Si tratta del documentario "La guerra dei vulcani", in onda venerdì 15 maggio su Rai 5 alle 22.20.
Non vi sto invitando a guardare una puntata geologica di Superquark ;) il titolo si riferisce a due famosissime dive del cinema attraverso la metafora di due film che le hanno viste protagoniste: "Vulcano" con Anna Magnani (1950) e "Stromboli" con Ingrid Bergman (1950 anch'esso).


"Stromboli" fu diretto da Roberto Rossellini, e qui entra in gioco il "terzo elemento", il contendersi della guerra di cui al titolo. Rossellini infatti era il centro di uno scandaloso (per l'epoca) e sofferto triangolo amoroso, ai vertici del quale stavano le due dive.
Proprio "Stromboli" fu il primo film che Rossellini affido' a Ingrid dopo averla conosciuta ed esserne stato folgorato, omettendo che la parte era già stata pensata per la Magnani, sua compagna di vita e d'arte. Con come conseguenza una guerra sentimentale ma anche cinematografica (tra lui e il regista dell'altro film).

Ce ne sarebbe da raccontare su questo intreccio di passioni fra titani del cinema, e se a me sfugge il tempo (e soprattutto la connessione :)) non temete: il documentario di ... è lì apposta per svelarvi tutto.
Io avrei voluto almeno solleticare il vostro spirito fashion-vintage regalandovi alcune immagini dei look delle due attrici, ma purtroppo amche questo si è rivelato un'impresa difficile. Le foto sul cellulare sembrano tutte di pesdima qualità.
Ho cercato almeno di lasciarvi due ritratti delle dive nei film "vulcanici".
Per quanto possa trapelare da due misere foto, spero che si colga lo spirito con cui si ponevano Ingrid e Anna come donne e come perspnaggi, o quantomeno l'immagine di sé che hanno lasciato alla percezione del pubblico e dei posteri.
La Bergman bellezza angelica, raffinata, algida; la Magnani intensa ed espressiva, passionale sia nella gioiosita' che nelle parti drammatiche, una bellezza imperfetta ma vera. (si vede troppo da che parte sto? :))

E voi per chi avreste tifato, per... Vulcano o Stromboli?






venerdì 8 maggio 2015

Train tunnel [moda+pittura]

Il treno della moda e dell'arte su cui siamo saliti questa settimana ci porta oggi ad attraversare una galleria... ma a piedi. E' infatti un tunnel vuoto quello davanti al quale si trova la protagonista del quadro di oggi, "Train tunnel". Un treno assente eppure in qualche modo incombente, che potrebbe giungere dall'altra parte di quell'abisso di oscurità.


Autore dell'opera è Aron Wiesenfeld, artista americano nato nel 1972 e che per diversi anni è stato disegnatore di fumetti prima di riversare tutta la sua creatività nella pittura.
Ebbene sì, stavolta siamo in piena arte contemporanea: il dipinto è del 2009!

mercoledì 6 maggio 2015

In viaggio con la moda: tutti in treno [moda+fotografia]

Dopo aver visto "Adaline" e le sue trasformazioni fashion ho deciso di approfondire l'argomento intraprendendo con voi una serie di viaggi nella moda che viaggia... attraverso i decenni.
Oggi vi aspetta un'escursione tutta a bordo treno, un interrail della moda vintage insomma ;)


Stazione di partenza: Anni '20 - Stazione di arrivo: Anni '70
Fermate intermedie: tutte quelle previste... dallo scorrere degli anni e degli stili fashion. Soste a piacere, secondo il proprio gusto per l'una o per l'altra decade modaiola.
Come nella migliore tradizione di questi viaggi incontreremo molta gente, per lo più affascinanti sconosciuti ma anche tipi più o meno famosi (dall'una e dall'altra parte dell'obiettivo). Ci sarà anche qualche infiltrato che viaggia senza biglietto (= foto non propriamente dell'epoca) ma talmente adorabile che glielo si perdonerà.

Non mi resta che augurarvi buon viaggio... e buona ispirazione!


lunedì 4 maggio 2015

Adaline - L'eterna giovinezza [moda+cinema]

Un paio di settimane fa vi avevo proposto "One day" come film in cui seguire le evoluzioni della moda insieme alla protagonista. Be', dopo aver visto ieri al cinema la storia di Adaline Bowman, la Emma di "One day" al confronto è una misera dilettante :)
Avete già sentito parlare di "Adaline - L'eterna giovinezza"?
Io ero rimasta vagamente affascinata dal misterioso trailer, poi dopo aver letto la trama ho deciso di passarci la serata... e non me ne sono affatto pentita. E' una storia d'amore e lacrime ma con un respiro più ampio, che si regge su un espediente a metà tra magia e fantascienza.


Adaline (Blake Lively) è una bella ragazza dei nostri giorni; conduce un'esistenza forse un po' solitaria che le conferisce un'aria vagamente malinconica. Il suo look senza tempo riflette l'amore per il passato e per la storia, di cui si occupa peraltro nel suo lavoro di archivista. Ma Adaline nasconde un segreto: il suo corpo si è fermato all'età di 29 anni... alla fine degli anni '30. Adaline infatti è nata nel 1908.
L'inesplicabile (per la scienza attuale) causa della mutazione sta nelle particolari circostanze di un incidente automobilistico che la coinvolse. A prima vista questo "dono" sembrerebbe un miracolo meraviglioso, ma si rivela a conti fatti una condanna: l'eterna giovinezza è ben poca cosa quando tutto il resto del mondo scorre e si avvia al naturale declino. Adaline è costretta a fuggire continuamente per non destare sospetti, ma ancor più doloroso è il negarsi ogni legame d'amore duraturo, nella consapevolezza di non poter vivere insieme il trascorrere degli anni. Ma l'incontro con l'anima affine del bel filantropo Ellis (Michiel Huisman) metterà a dura prova la sua resistenza, anche grazie ad un colpo di scena che riaprirà la porta ai ricordi del passato.

Fresca della visione di "Adaline" posso dirvi che ne sono uscita in lacrime di commozione, cosa che non mi capitava da molto. Ma una commozione benefica, legata non tanto (o non solo) al romanticismo della storia d'amore narrata, quanto alla profondità in cui il film è sceso nella mia anima andando a toccare corde già particolarmente sensibili, in questo periodo, al Grande Argomento "vita-morte-scorrere del tempo". Non voglio influenzare la vostra personale visione dell'opera, mi limito a dire che su di me ha avuto un effetto catartico e mi ha, come dire, riconciliata con la nostra natura di esseri viventi... e mortali. Qui su questa Terra, un'esistenza eterna porterebbe con sè qualcosa di sostanzialmente innaturale e "sbagliato".


Ciononostante la vita di Adaline ha l'indubbio fascino dell'esperienza che attraversa più e più decenni... compresa l'esperienza della moda. E qui scendiamo nel regno della concretezza e della bellezza materiale - perchè alla fine la vita è fatta anche (e molto) di quello ;)
Adaline/Blake ci regala un excursus davvero impagabile sugli stili di quasi un secolo di moda, dagli anni '20 ai 2000 e oltre. Di decennio in decennio Adaline cambia identità e con essa si adegua alle mode del momento: abiti, trucco, acconciature ci raccontano l'accumularsi di tempo ed esperienze nella sua vita. Ecco, questo privilegio fashion è ciò che davvero invidio della sua immortalità.
Sempre giovane, bella e ben vestita, chi non ci metterebbe la firma? ;)
Per me, amante del vintage, sarebbe un sogno poter indossare tutti gli abiti e accessori di cui ha potuto disporre lei... ma proprio per ciò che significano, ossia per la Storia che portano con sè.
Noi ci dobbiamo accontentare di dar fondo a bauli della nonna e mercatini d'antiquariato, e lustrarci gli occhi con i costumi di film come questo. Dove peraltro Blake Lively è stupenda anche negli outfit del presente: forse perchè hanno anch'essi un sapore vintage, come se Adaline portasse con sè il meglio di tutto ciò che ha indossato nella sua lunga vita... come un tesoro e un ricordo di ciò che è stata. 

Buona visione!

venerdì 1 maggio 2015

Sinfonia in bianco [moda+pittura]

Il titolo particolarmente poetico del post di oggi non è farina del mio sacco, anche se mi piacerebbe potermene vantare: mi è stato suggerito pari pari dal quadro che vado a presentarvi.
"Sinfonia in bianco" è infatti proprio il suo titolo, mentre l'autore è James Whistler (o per dirla tutta James Abbott McNeill Whistler... facciamo James che è meglio ;)
Si tratta di un pittore americano presto trasferitosi in Russia e poi in Europa, dove sviluppò la sua arte in quello che a metà '800 era un autentico crogiuolo di correnti, pensieri artistici, pittori e letterati d'ogni sorta. I maggiori influssi gli vennero da Impressionisti, Simbolisti e Preraffaelliti, ma subì anche il fascino dell'arte orientale, conosciuta durante l'Esposizione Universale di Londra del 1862 (proprio l'anno di produzione di questo ritratto femminile).

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