Buona giornata a tutti, da voi com'è, di pioggia o di sole? Qua la primavera si è un po' annebbiata ma confido siano solo gli ultimi strascichi della brutta stagione. Il tema degli alberi mi ha portato a fare una bella scoperta: "La ragazza sotto il melo", opera di Edvard Munch che ancora non conoscevo.
Come vi avevo detto qui Munch è il mio pittore preferito ed è anche uno dei più famosi, soprattutto per "Il grido". In questo momento è ancora in corso una sua mostra a Genova (fino al 27 aprile) e sto pregustando il giorno in cui finalmente riuscirò ad andare a visitarla. Sono più di dieci anni che non vedo un suo quadro dal vivo! L'espressionismo di Munch è per me inconfondibile: adoro il modo in cui linee e colore animano le sue tele, pieni di forza come se il pennello passasse più e più volte sullo stesso punto, a incidere indelebilmente un'emozione.
Qui la potenza del tratto la vedo soprattutto nei contorni dei due elementi fondamentali del quadro: l'albero e la ragazza. Sono le linee curve, di un caldo marrone, che disegnano il tronco e i rami e incorniciano il busto della ragazza, centro luminoso del quadro con la sua camicia bianchissima in mezzo a tutto quel verde.
Secondo il titolo lei dovrebbe essere sotto il melo, ma a me pare che l'albero (e la casa) siano più indietro, oltre alla fitta vegetazione; uno sfondo anche simbolico da cui l'anima della ragazza si allontana pensierosa, lo sguardo fisso su... no, non su di noi, ma nel vuoto oltre di noi, come succede quando la mente vaga in percorsi che nulla hanno a che fare con la realtà del momento.
Secondo il titolo lei dovrebbe essere sotto il melo, ma a me pare che l'albero (e la casa) siano più indietro, oltre alla fitta vegetazione; uno sfondo anche simbolico da cui l'anima della ragazza si allontana pensierosa, lo sguardo fisso su... no, non su di noi, ma nel vuoto oltre di noi, come succede quando la mente vaga in percorsi che nulla hanno a che fare con la realtà del momento.
Come trasporre ai giorni nostri il look di questa ragazza nella freschezza dei suoi anni e dell'estate norvegese? (a proposito, ma pure a voi ha fatto venire in mente Anna dai capelli rossi??)
Ecco a voi la mia interpretazione: questa volta troverete un outfit tranquillo, nessun accostamento azzardato e nessuna occasione speciale per indossarlo, va bene tutti i giorni :)
Ecco a voi la mia interpretazione: questa volta troverete un outfit tranquillo, nessun accostamento azzardato e nessuna occasione speciale per indossarlo, va bene tutti i giorni :)
Una semplice camicia bianca...
...da personalizzare con un nastro blu annodato sotto il colletto:
UNIQLO Skinny Fit Tapered Jeans (see more uniqlo jeans)
Per completare il look - e farlo sembrare ancora meno una divisa -
ho scelto un cappello estivo di foggia maschile:
ho scelto un cappello estivo di foggia maschile:
Cappello Fred Perry (credo di una vecchia collezione) |
Per concludere ecco i due accessori indispensabili che mancavano al dipinto:
le scarpe, ovvero zeppe in corda color verde MELA...
le scarpe, ovvero zeppe in corda color verde MELA...
...e la borsetta, sempre in toni e materiali naturali, che con le sue frange richiama
gli steli in mano alla ragazza:
gli steli in mano alla ragazza:
Relic Montclare Wood-Bar Wristlet (see more beige handbags)
Vi auguro un buon weekend, non prima di avervi invitato a scoprire su andarperpensieri l'approfondimento settimanale di Gillipixel sul nostro quadro, su Munch e... sul volto (o i volti?) che con maestria avrà saputo abbinare alla ragazza del melo :)
Interessante la spiegazione del dipinto, anche a me la ragazza ricorda Anna dai capelli rossi, anche se lo sguardo mi inquieta un po'. Questo insieme di capi mi piace molto, la camicia bianca d'altronde è un must! Caterina www.imieioutfit.blogspot.com
RispondiEliminaGrazie Caterina! In effetti quello sguardo ha qualcosa di vagamente allucinato... come succede spesso nei quadri di Munch. La camicia bianca è un capo mitico e vive il suo momento d'oro in questa stagione :)
EliminaAnna dai capelli rossiiiii!!!! :-) Ecco chi era, Kika, hai ragione :-) non ci avevo pensato, era una somiglianza molto più calzante di quelle suggerite da me :-)
RispondiEliminaNon ti facevo una fan di Munch :-) però ti capisco, questi gran campioni della cupezza sono sempre al tempo stesso molto vitalistici ed energetici :-) per dire, a me piace un sacco Kafka, e dire che nemmeno lui si può chiamare un allegrone :-)...alla fine non è questione di allegria o mestizia, è questione invece di potenza espressiva, di energia estetica che un autore ti trasmette, e Munch è senz'altro un grande in questo senso...sappi che nel fans club ci sono pure io :-)
Sempre saggio, ponderato e sapientemente rivisitato, il look che proponi :-) aver optato per i pantaloni è stata una buona mossa (anche se parlo da gran profano, lo sai :-) la borsetta e le scarpe sono il tuo tocco inventivo di classe :-) io però (sempre da profano abnorme :-) avrei optato per un tacco più basso...non so come mai, tutto il dipinto mi suggerisce più questa alternativa (non saprei però assolutamente spiegarti il perché :-)
Mi è piaciuta la tua analisi formale del dipinto, molto azzeccata l'osservazione sullo sguardo nel vuoto dietro chi sta guardando il quadro...io non mi ero addentrato nell'opera specifica, per cui siamo ancora una volta perfettamente non sovrapposti, grazie alla nostra infallibile modalità di collaborazione non detta :-)
Ciao Kika, alla prossima rubrichetta incrociata...è sempre molto divertente e interessante :-)
Ciao Gilli, non mi ero persa il tuo commento ;) Son contenta che hai apprezzato! Le scarpe le ho scelte per ricordare l'ambientazione naturalistica del ritratto, ma ora che me lo dici è vero, ci sarebbero state bene delle scarpe basse... non ballerine, direi piuttosto delle stringate maschili, che sarebbero rientrate perfettamente nel mood "divisa da studentessa". Una buona alternativa quindi!
Eliminache meraviglia questo dipinto di Munch - nemmeno io lo conoscevo! aaah, la mostra, la perderò di sicuro, guardale bene anche per me (che purtroppo non ho mai visto nulla di Munch dal vivo, che ricordi..)
RispondiEliminasì, sembra un po' Anna dai capelli rossi, probabilmente è dello stesso periodo? ricorda proprio la moda delle giovani ragazze del tempo! e come me ne andrei volentieri in giro così, cappellino di paglia e fiocchetto alla camicia! Molto carino e fresco il look della tua rivisitazione, e alquanto mettibile ti dirò - magari con jeans bootcut invece degli skinny ;) e zeppe un po' più basse, ma molto carino il verde mela! e la borsetta? deliziosa, perfetta.
Già Frida, Anna dai capelli rossi dev'essere più o meno ambientata nello stesso periodo... Anzi, LO E'! Leggo su wikipedia: "...è un romanzo della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery, pubblicato per la prima volta nel 1908". I jeans li cercavo effettivamente straight o un po' svasati, il modello perfetto per quelle zeppe (proprio come dici tu nel tuo post!) ma di quel colore ho trovato solo questi, pensa, i più "comodi" in circolazione! Mi sembrano un po' meno skinny di tanti altri, ma in effetti la didascalia li chiama skinny: bisognerebbe vederli indossati per capire. La borsetta... da quando l'ho vista me ne sono innamorata! *_*
Eliminami piacciono moltissimo le tue interpretazioni dei quadri! Questo outfit fa molto primavera! chissà se io riuscirò a dedicare un po' di tempo anche alla mia rubrica! un abbraccio e buona Pasqua cara!
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