Quando ho visto che questo capolavoro uscirà in prima visione TV domani sera ho fermato tutte le mie ricerche: dovevo assolutamente parlare di lui. "La grande bellezza", film di Paolo Sorrentino, costituisce la punta di diamante del nostro cinema attuale ed è in pole position per l'Oscar come migliore film straniero, oltre ad avere già vinto il Bafta di Londra come migliore pellicola europea.
Tifiamo tutti per lui, anche perchè sarebbe il primo film italiano a vincere l'Oscar dai tempi de "La vita è bella" di Benigni. Curioso che in entrambi i titoli sia presente un termine che ha a che fare col "bello"! Forse per gli stranieri è proprio questa intrinseca bellezza (d'animo e di aspetto) a caratterizzare l'Italia e gli italiani: se Sorrentino vince si potrebbe azzardare che sia così...
"La grande bellezza", regia di Paolo Sorrentino (2013) In onda martedì 4 marzo su Canale 5, alle ore 21.10 |
[Nel momento in cui scrivo queste righe, l'avrete capito, i giochi sono ancora tutti in corso: voi che leggete saprete già come è andata a finire la notte degli Oscar 2014... ]
Dunque si parlava di bellezza italiana; e nessun film più de "La grande bellezza" ne celebra il trionfo - e allo stesso tempo la decadenza. Ciò che tutto il mondo ci invidia, ossia gli splendori d'archeologia, architettura ed arte, trova in Roma il massimo tripudio: si può dire che la Città Eterna sia davvero la giusta capitale d'Italia, e non solo per posizione geografica. Il protagonista del film, Jep Gambardella (un grandissimo Toni Servillo), è un maturo giornalista e scrittore di costume che si muove con consumata scioltezza tra gli ambienti dell'alta società romana. Dal mondo del cinema e della cultura a quello ecclesiastico, tra attori in declino, artisti molto convinti di sè, nobili decaduti e prelati più esperti di cucina che di cose sacre, Jep scivola senza mai farsi coinvolgere completamente, sempre con l'occhio dell'acuto osservatore (velato di noia).
E noi osserviamo con lui.
"La grande bellezza" si limita a questo, se può dirsi una limitazione: perchè invece è un'intensa e splendida fotografia della realtà, anche nei suoi aspetti più surreali. Una lunga poesia visiva che mostra quanto sia labile il confine tra bello e kitch, tra puro e corrotto.
E noi osserviamo con lui.
"La grande bellezza" si limita a questo, se può dirsi una limitazione: perchè invece è un'intensa e splendida fotografia della realtà, anche nei suoi aspetti più surreali. Una lunga poesia visiva che mostra quanto sia labile il confine tra bello e kitch, tra puro e corrotto.
Per una migliore analisi de "La grande bellezza" vi rimando all'ottima recensione di Lens and anything else. Qui, come ogni lunedì, vado invece ad approfondire gli aspetti di moda e costume del film.
Di solito i film che presento hanno come protagonista una donna ed anche "La grande bellezza" ci propone la sua musa, ma IL personaggio qui è Jep/Toni Servillo. Non potevo quindi fare a meno di mostrare gli eleganti e originali completi di Jep, accesi da tocchi di colore vibrante:
E poi c'è lei, Ramona (Sabrina Ferilli): una spogliarellista non più giovanissima ma dal corpo ancora stupendo, che dai bassifondi della sua vita meschina ma dignitosa giunge all'incontro con Jep. In lei l'uomo scopre molta più verità e bellezza di quanta viene spacciata dal "bel mondo" che lui è solito frequentare.
Nel primo impatto di Ramona con questo ambiente culturale autoreferenziale, la sua mise sembra fatta apposta per destare scalpore e scandalo:
Una tuta trasparente e luccicante che non lascia spazio all'immaginazione avvolge il corpo statuario di Ramona/Sabrina. Lei sembra a proprio agio in questi panni, mentre Jep/Toni forse prova un sottile compiacimento nel fare il suo ingresso con una ventata di freschezza così anti-perbenista (la rivincita del kitch contro il radical-chic?). Proseguendo nella scena della festa ci accorgeremo che Ramona si distingue dagli altri non solo per l'apparente volgarità del look, ma anche per essere l'unica a saper vedere la realtà per quella che è... (chi è più scandaloso tra lei e gli altri?)
QUI una curiosità sulla tuta in tulle.
Di Ramona vengono praticamente mostrati solo due look, ma talmente scenografici che rimarranno impressi a tutti gli spettatori. Del primo abbiamo parlato, il secondo è completamente diverso:
Un enorme mantello color blu notte da nobildonna o regina delle fiabe che la trasforma in una figura austera e magica, assurdamente anacronistica eppure perfetta per solcare di soppiatto le magnifiche sale di un palazzo romano. Vi lascio con altre due immagini di questo look (e con l'augurio di una buona, imperdibile visione domani sera!)
Bella recensione Kika, stasera vorrei proprio vederlo questo film anche se ci sono versioni contrastanti in merito. Splendide le immagini che hai scelto, la Ferilli è splendida. Caterina www.imieioutfit.blogspot.com
RispondiEliminaGrazie Caterina! Il film vale davvero la pena di vederlo, se non altro per rendere tributo all'Oscar (e per farsi una propria idea, bene o male che sia).
EliminaAspetto di vederlo domani sera! Sono felice che abbia vinto l'Oscar!
RispondiEliminaAnch'io sono felicissima Paola!!
EliminaSei stata buona profeta, Kika :-) è stata una buona notizia, per l'ammaccata immagine internazionale dell'Italia...sono contento anche per la Ferilli, che per riscattare quella tremenda battuta di qualche anno fa, "...beato chi so'o fa, er sofà..." :-) il minimo che poteva fare era vincere un'oscar :-)...a parte gli scherzi, è una gran bella cosa e sono proprio curioso di vederlo, domani...
RispondiEliminaaaahhhrgggghh...ho scritto un'oscar con l'apostrofo...:-) ovviamente si è trattato di un lapsus calamis :-)
RispondiEliminaAh ah, sei perdonato, in fondo stavi parlando della Ferilli e ti avrà confuso la sua prorompente... femminilità :)
EliminaPs: per fortuna che adesso li slogan è diverso: "artigiani della qualità" è tutta un'altra cosa e va di pari passo con l'immagine non più caciarona che ha assunto la nostra Sabrina.
Ottima recensione Kika! non ho ancora visto ilfilm, e sinceramente non so se potrà piacermi o meno.... staremo a vedere! Ovviamente sono contentissima della vittoria di Sorrentino, che è attualmente il più bravo regista che ci ritroviamo in questo povero e martoriato cinema italiano.
RispondiEliminaah, e passa a trovarmi perché ieri ho pubblicato un post che sono sicura ti piacerà: tutta la storia delle vincintrici come miglior attrice.. e i loro abiti!
Eliminahttp://chocotoujours.blogspot.it/2014/03/and-best-dressed-oscar-goes-to.html