Come promesso ecco la seconda puntata della saga dei picnic artistici: stavolta giochiamo in grande con una delle opere più conosciute di Claude Monet. Il titolo riprende quello dell'ancora più famoso quadro di Edouard Manet, "Colazione sull'erba". E' un classico confondersi tra questi due pittori Impressionisti quasi omonimi, tanto più in questo caso in cui persino opere e soggetti hanno lo stesso nome :)
Prima arrivò il dipinto di Manet (1863) che fece scalpore per la nudità delle donne rappresentate. I loro corpi bianchi fanno uno splendido contrasto col nero dei seriosi abiti maschili. Nella nudità della donna Manet vedeva la naturalezza, la simbiosi con la natura circostante; però il fatto che solo la donna fosse nuda mi è sempre sembrato troppo "di parte", troppo maschilista. Per par condicio immaginavo che qualcuno dipingesse una versione femminista del quadro, con le donne vestite di tutto punto e gli uomini come mamma li ha fatti :)) In realtà se lo scopo dell'opera è esaltare la natura quelli più a mal partito qui sono proprio i maschi, infagottati nei loro abiti troppo cupi e pesanti...
Ma torniamo al quadro di Monet: ovviamente è stato il mio prescelto tra i due, visto che non potevo certo replicare la... tenuta adamitica della ragazza di Manet ;)
Monet nel 1865 ha dipinto la risposta al collega, una risposta molto più "seria" e posata: tutti i personaggi sono abbondantemente vestiti, non ci sono sguardi rivolti con insistenza allo spettatore... e be', forse ne risulta un'opera un po' più noiosa, vogliamo dirlo? Però lo spirito impressionista c'è tutto: lo si vede nell'uso dei colori, nel tentativo ben riuscito di riprodurre gli effetti della luce che filtra tra le fronde del bosco... L'opera doveva essere riproposta in dimensioni monumentali, con le persone a grandezza naturale, ma Monet si fece scoraggiare dai commenti negativi di Courbet* e lasciò tutto allo stadio di uno studio preparatorio di minori dimensioni, quello che oggi conosciamo e possiamo vedere al Musée d'Orsay di Parigi. (* Gustave Courbet, il massimo pittore del Realismo francese, corrente precedente l'Impressionismo: un mito per il giovane Monet, possiamo capire quanto la sua opinione fosse importante ai suoi occhi!)
Anche in questo picnic come nello scorso dipinto ungherese ci sono due ragazze in pole position nel convivio campestre (però qui la festa-picnic è molto più popolata ;) e allo stesso modo proverò a copiarne il look.
In omaggio all'800 però stavolta sono rimasta molto più aderente alla leggiadria degli abiti originali, che ho accessoriato pensando proprio all'epoca di Monet (ma una delle ragazze come vedrete sfoggerà uno stile vagamente più selvaggio :)
Monet nel 1865 ha dipinto la risposta al collega, una risposta molto più "seria" e posata: tutti i personaggi sono abbondantemente vestiti, non ci sono sguardi rivolti con insistenza allo spettatore... e be', forse ne risulta un'opera un po' più noiosa, vogliamo dirlo? Però lo spirito impressionista c'è tutto: lo si vede nell'uso dei colori, nel tentativo ben riuscito di riprodurre gli effetti della luce che filtra tra le fronde del bosco... L'opera doveva essere riproposta in dimensioni monumentali, con le persone a grandezza naturale, ma Monet si fece scoraggiare dai commenti negativi di Courbet* e lasciò tutto allo stadio di uno studio preparatorio di minori dimensioni, quello che oggi conosciamo e possiamo vedere al Musée d'Orsay di Parigi. (* Gustave Courbet, il massimo pittore del Realismo francese, corrente precedente l'Impressionismo: un mito per il giovane Monet, possiamo capire quanto la sua opinione fosse importante ai suoi occhi!)
Anche in questo picnic come nello scorso dipinto ungherese ci sono due ragazze in pole position nel convivio campestre (però qui la festa-picnic è molto più popolata ;) e allo stesso modo proverò a copiarne il look.
In omaggio all'800 però stavolta sono rimasta molto più aderente alla leggiadria degli abiti originali, che ho accessoriato pensando proprio all'epoca di Monet (ma una delle ragazze come vedrete sfoggerà uno stile vagamente più selvaggio :)
Un grande classico per la ragazza di sinistra: l'abito a pois.
Per lei lo stile romantico/bon ton prosegue con espadrillas in pizzo
(la comodità al picnic ci vuole!)...
(la comodità al picnic ci vuole!)...
H&M Espadrilles (see more shiny black shoes)
...e in un cappello di paglia con fiocco e nastro perfettamente abbinato:
LALÙ ARDINE Nero Beach Hat (see more sun hats)
La ragazza a destra si modernizza di più, scegliendo di avvicinarsi ai toni della natura circostante:
un abito a righe, altro classico però rivisitato nella morbidezza dei tratti.
Più che un bosco nostrano sembra evocare una giungla...
un abito a righe, altro classico però rivisitato nella morbidezza dei tratti.
Più che un bosco nostrano sembra evocare una giungla...
...in cui si aggira una misteriosa belva, che fa capolino dalle zeppe in corda a fantasia animalier.
Anche il suo cappello di paglia prende una piega diversa, più da novella Indiana Jones
che da signora di campagna:
che da signora di campagna:
Anche stavolta la moda è servita (sulla tovaglia da picnic ovviamente :) e nonostante l'anomalia delle mie "uscite" Gillipixel non si è perso d'animo, regalandoci ben due post sulle "Colazioni sull'erba": qui una divertente descrizione del picnic ungherese, qui un degno approfondimento sul picnic Monettiano. Si riparte alla grande anche su Andarperpensieri!
So... buona lettura e buon weekend!!
So... buona lettura e buon weekend!!
Le espadrillas traforate sono un tocco notevole, Kika :-) suggeriscono la trama e l'intreccio ombroso dei rami...molto bello anche il dettaglio della fascia del cappello a pois...poi ho imparato un nuovo termine, un po' buffo se lo si abbina a significati inediti: animalier :-)...si potrebbe usare eufemisticamente per denotare una persona un po' rozza: "...eh, sì, bravo ragazzo...ma è un po' animalier..." :-)
RispondiEliminaDirei insomma che l'enigma Monet-Manet è stato ben dissipato :-) gli accessori e i vestiti che hai pensato sono molto luminosi, leggiadri, freschi, come l'atmosfera del quadro...sempre molto brava, egregia collega :-)
Ciao Gilli, grazie del commento! Molto simpatico l'uso della parola "animalier" da te inventato :)) Ricorda un po' il termine "grossier", che ho sentito per la prima volta in un film e l'ho trovato molto grazioso... un modo raffinato per descrivere chi raffinato non è ;)
EliminaPs: mi sono accorta di non aver inserito l'immagine del quadro di Manet, ora ho provveduto :P