Il treno della moda e dell'arte su cui siamo saliti questa settimana ci porta oggi ad attraversare una galleria... ma a piedi. E' infatti un tunnel vuoto quello davanti al quale si trova la protagonista del quadro di oggi, "Train tunnel". Un treno assente eppure in qualche modo incombente, che potrebbe giungere dall'altra parte di quell'abisso di oscurità.
Autore dell'opera è Aron Wiesenfeld, artista americano nato nel 1972 e che per diversi anni è stato disegnatore di fumetti prima di riversare tutta la sua creatività nella pittura.
Ebbene sì, stavolta siamo in piena arte contemporanea: il dipinto è del 2009!
Ebbene sì, stavolta siamo in piena arte contemporanea: il dipinto è del 2009!
Anche se il mio primo amore rimane la pittura tra '800 e '900, ogni tanto mi piace curiosare nel presente con la voglia di scoprire nuovi e affascinanti stili. Non so se dipenda dalle mie inclinazioni o se sia proprio una sorta di corrente artistica contemporanea, ma trovo molte somiglianze tra i quadri odierni che mi colpiscono: realismo molto dettagliato e allo stesso tempo un che di evanescente nei colori e nella luce, un'atmosfera onirica e a tratti inquietante, dove il reale sfuma nel surreale... e poi queste figure femminili, esili e delicate come bambole di porcellana, donne-bambine perse in sogni o pensieri, vicine e lontane allo stesso tempo...
Avevamo già incontrato due di queste ragazze: qui ad opera di Ilaria Del Monte e qui con... Antonio Donghi. Be', Donghi non è certo l'ultimo arrivato nella storia dell'arte, ma ho voluto citarlo perchè col suo Realismo Magico si può dire un precursore dei giovani pittori che tanto mi affascinano. Wiesenfeld ha avuto certamente altre ispirazioni più dirette e più antiche, forse le stesse che influenzarono Donghi. Un discorso molto interessante sul perchè e il percome il nostro Aron dipinge così lo potete trovare nella fida rubrica di Gillipixel su Andarperpensieri, con altri bellissimi dipinti da confrontare. Quello che stavolta non troverete sarà ovviamente la "sosia" famosa della protagonista (ma Gilli ha ovviato scegliendo per il suo gioco un'altra eroina di Wiesenfeld ;)
Come ben vedete infatti la ragazza di "Train tunnel" rimane per noi un'identità misteriosa, un volto che possiamo solo immaginare, fisso nell'oscurità della galleria.
Non sappiamo se sia in attesa di qualcosa o qualcuno in arrivo dal buio, o se sia lì per intraprendere un cammino (dentro il tunnel o dentro se stessa?). Restiamo sospesi insieme a lei sull'orlo di un abisso orizzontale, inquietante eppure denso di potenzialità - i binari svaniscono nel nulla però indicano comunque un percorso...
Come ben vedete infatti la ragazza di "Train tunnel" rimane per noi un'identità misteriosa, un volto che possiamo solo immaginare, fisso nell'oscurità della galleria.
Non sappiamo se sia in attesa di qualcosa o qualcuno in arrivo dal buio, o se sia lì per intraprendere un cammino (dentro il tunnel o dentro se stessa?). Restiamo sospesi insieme a lei sull'orlo di un abisso orizzontale, inquietante eppure denso di potenzialità - i binari svaniscono nel nulla però indicano comunque un percorso...
Prima di dare il passaparola a Gilli vediamo insieme come interpretare in termini di moda la presenza fragile e forte di questa musa di oggi. Ecco l'outfit che vi propongo!
Si parte dal mix di verde, giallo e rosso, che rende vitale e dolce la figura della ragazza:
qui è stato facile copiare l'abbinamento moderno di top, gonna e borsetta a cuore.
qui è stato facile copiare l'abbinamento moderno di top, gonna e borsetta a cuore.
Come calzatura si può optare per una semplice ballerina nera o per un loafer a righe
(forse nell'insieme del look risulta eccessivo, ma mi piaceva troppo l'idea della... camminata sulle strisce dei binari ;)
Le più indecise sull'orlo del tunnel - o le più temerarie, dipende dai punti di vista ;) -
potrebbero optare per indossarle entrambe, la nera su un piede e la rigata sull'altro...
(forse nell'insieme del look risulta eccessivo, ma mi piaceva troppo l'idea della... camminata sulle strisce dei binari ;)
Le più indecise sull'orlo del tunnel - o le più temerarie, dipende dai punti di vista ;) -
potrebbero optare per indossarle entrambe, la nera su un piede e la rigata sull'altro...
Flat (see more flat pointy shoes)
Splendid Cannes Flat (see more loafers flats)
A proposito di tunnel, lo ritroviamo nell'outfit in due modi diversi:
un blazer nero avvolgente che pare inghiottire (e bilanciare) i colori teneri e vivaci del vestito...
un blazer nero avvolgente che pare inghiottire (e bilanciare) i colori teneri e vivaci del vestito...
Blazer (see more crepe blazers)
...e una collana minimale dalla linea curva, a simboleggiarne la fatidica soglia:
Ed ora... andate dove vi porta il cuore
(o la valigia-cuore) :)
(o la valigia-cuore) :)
Stavolta ti sei prodotta in una ri-vestizione filologica, Kika :-) sei stata fedele al modello, aggiungendo però buone dosi di eleganza che non erano presenti nella ragazza del quadro...tocchi artistici di gran classe poi con la giacca nera, che riecheggia il baratro del tunnel e le scarpine rigate, sulla scia delle traversine ferroviarie...bellissimo anche il monile, che riassume davvero con efficacia luce e ombra, il chiaro dei mattoni e il buio della galleria...
RispondiEliminaDavvero questo Wiesenfeld è ricchissimo di riferimenti espressivi e di fonti...un'altra importantissima, che volevo mettere nel mio scritto, ma poi mi sono scordato, è il libro "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee, col relativo film, con Gregory Peck...libro e film che ho adorato all'inverosimile e le cui atmosfere ritrovo molto nei quadri di questo pittore...
E poi ancora, un altro film, "Un tranquillo week-end di paura", con questi sentori cupi da profondo sud degli Stati Uniti, l'"ignoranza", la virulenza delle ragione della natura, rispetto alle misere sensibilità dell'uomo...davvero una miniera di spunti e suggestioni poetiche...
Mi sono proprio divertito a conoscere e analizzare questo artista...grazie, Kika, per averlo scelto :-)
Bacini oltre la siepe :-)))
Quanti bellissimi spunti, grazie Gilli! Hai ragione, spesso sono proprio i più "piccoli" ad aprirci nuove prospettive e riflessioni interessanti, forse perché i "grandi" sono già così risaputi che ci si siede sulle conoscenze già acquisite. Non a caso, dei "grandi" mi piace di più quando mi capita di imbattermi in un dipinto meno famoso, che magari mi stimola a guardare il suo autore con occhi diversi, scoprire un suo lato inconsueto.
EliminaBacini ammerigani :))