Bentornati (o ben arrivati)! Il quadro di oggi - qualcuno lo ricorderà? - arriva pari pari dal post della settimana scorsa sulla moda negli autunni dei secoli scorsi. Tra tutti i dipinti che vi avevo presentato questo di Andrea Tavernier, "Mattino autunnale", è forse quello meno autunnale in senso stretto: o meglio, potrebbe corrispondere giusto a una bella mattinata di settembre o di inizio ottobre, quando il sole splende ancora gagliardo nel cielo blu e la stagione è annunciata solo da qualche foglia che comincia ad ingiallirsi e a cadere. Non sicuramente l'autunno che sta facendo qui da me ora, mannaggia! :(
Spero che qualcuno di voi possa ancora godere di giornate come questa del dipinto, così da poter seguire il mio consiglio della settimana: lasciare la pelle scoperta il più possibile senza timore di prendersi il raffreddore :)
La ragazza del quadro in realtà non è molto scoperta, di certo nel 1902 (epoca di realizzazione) non usava che le donne girassero in gonna corta e braccia scoperte, anzi possibilmente occorreva anche avere il capo coperto; se si era una dama di città con un cappellino, se una ragazza di campagna (come la nostra protagonista) il classico fazzoletto annodato sotto il mento. Il fazzoletto era soprattutto un modo per proteggere la testa dal caldo o dal freddo, ma in certe occasioni era indispensabile per motivi sociali e di decoro, ad esempio durante la messa.
Quello che ha di nudo la ragazza sono però i piedi: le scarpe erano un bene prezioso per chi non fosse più che ricco e in campagna le si teneva da conto per le occasioni buone, il resto del tempo si andava scalzi. Forse oggi il vero lusso è diventato, al contrario, il contatto dei piedi con l'erba e la terra, non vi pare?
Quello che ha di nudo la ragazza sono però i piedi: le scarpe erano un bene prezioso per chi non fosse più che ricco e in campagna le si teneva da conto per le occasioni buone, il resto del tempo si andava scalzi. Forse oggi il vero lusso è diventato, al contrario, il contatto dei piedi con l'erba e la terra, non vi pare?
Non vi ho ancora detto nulla sull'artefice di questo luminoso dipinto, ma provvedo subito.
Andrea Tavernier era un pittore divisionista, corrente di cui si ricordano meglio altri nomi: Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli.
Anche loro si sono dedicati spesso a rappresentare paesaggi di montagna, e non a caso: l'atmosfera montana offre una purezza di aria che rende i colori splendidi sotto l'effetto di una luce naturale non filtrata da umidità, nebbie e smog (a proposito, non crediate che in pianura l'inquinamento sia una cosa solo recente: a partire dalla rivoluzione industriale nell'800 l'aria delle città ha cominciato a cambiare, all'epoca soprattutto per l'uso del carbone).
Andrea Tavernier era un pittore divisionista, corrente di cui si ricordano meglio altri nomi: Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli.
Anche loro si sono dedicati spesso a rappresentare paesaggi di montagna, e non a caso: l'atmosfera montana offre una purezza di aria che rende i colori splendidi sotto l'effetto di una luce naturale non filtrata da umidità, nebbie e smog (a proposito, non crediate che in pianura l'inquinamento sia una cosa solo recente: a partire dalla rivoluzione industriale nell'800 l'aria delle città ha cominciato a cambiare, all'epoca soprattutto per l'uso del carbone).
Osservando il quadro abbiamo in un attimo la percezione del percorso della ragazza, che si è lasciata alle spalle la borgata di pietra avanzando sul sentiero. Respiriamo il movimento sommesso della natura che muta costantemente: il verde dell'erba fresca mescolato al bruno delle foglie secche, la luce del sole e l'ombra gettata dagli alberi e dalle nuvole bianche.
Tutto questo mi fa venire davvero voglia di camminare in un prato così a piedi nudi, ma... a noi cittadini del 21° secolo non è concesso, perciò l'outfit ispirato alla fanciulla del dipinto comprenderà il suo bel paio di scarpe. Vi propongo comunque qualcosa che rientra in pieno nel tema delle "gambe scoperte" (almeno quelle :)
Tutto questo mi fa venire davvero voglia di camminare in un prato così a piedi nudi, ma... a noi cittadini del 21° secolo non è concesso, perciò l'outfit ispirato alla fanciulla del dipinto comprenderà il suo bel paio di scarpe. Vi propongo comunque qualcosa che rientra in pieno nel tema delle "gambe scoperte" (almeno quelle :)
Mi è piaciuto il gioco di verdi nelle vesti della ragazza e ve lo ripropongo
partendo da un abito in una tonalità di verde...
partendo da un abito in una tonalità di verde...
Luxe Khaki Pleated Midi Dress (see more pleated dresses)
...da completare con un cardigan in una sfumatura più fredda e scura,
che prende spunto dal grembiule delle ragazza:
che prende spunto dal grembiule delle ragazza:
Il fazzoletto si trasforma in una sciarpina rossa da portare al collo,
che spezza con vivacità l'insieme dei verdi:
che spezza con vivacità l'insieme dei verdi:
Ai piedi, come vi dicevo, qualcosa ci va, ma... che abbia l'effetto più "nudo" possibile,
come queste ballerine beige:
come queste ballerine beige:
FOREVER 21 Darling Bow Flats (see more round toe shoes)
Come borsa, guardando la gerla che la ragazza porta sulle spalle
non potevo che immaginare uno zainetto, accessorio
che sta tornando di moda e che vi avevo già proposto nell'ultimo outfit moda+pittura.
Questo oltretutto è quasi nello stesso materiale della gerla ;)
non potevo che immaginare uno zainetto, accessorio
che sta tornando di moda e che vi avevo già proposto nell'ultimo outfit moda+pittura.
Questo oltretutto è quasi nello stesso materiale della gerla ;)
DKNY Raffia Backpack (see more raffia bags)
Vi lascio al collage finale, non senza ricordarvi di fare un salto da Gillipixel su Andarperpensieri: questa volta il suo appuntamento non poteva mancare, chissà quale volto ha trovato per impersonare la graziosa montanara? E quali sorprese ci riserverà a proposito della pittura di Tavernier?
Buona scoperta e arrivederci alla settimana prossima!
Buona scoperta e arrivederci alla settimana prossima!
Molto bello come hai virato sul'elegante la contadinella autunnale, Kika :-) oltre a cose di arte, da te si imparano anche cose di moda e di eleganza :-) qui ci hai spiegato un concetto importante, per il poco che posso capirne io: un look, una mise, un outfit (o come si dice :-) hanno una loro essenza, che poi può venire declinata su diversi gradi di eleganza, finezza, con dettagli più o meno raffinati...
RispondiEliminaE' come se si ribadisse sempre lo stesso concetto estetico, però viene variato in tanti modi e gradi...non so se mi sono spiegato :-) però mi sembra una cosa molto forte :-)
Hai ragione Gilli, uno stesso "tema" può essere indossato in tante versioni, dalla più raffinata alla più semplice... forse è così (o dovrebbe essere così) anche nella moda in senso pratico, in ciò che indossiamo quotidianamente. Se ad esempio a una piace il genere "contadinella" sa che può metterlo pari pari per un picnic oppure traslare alcuni elementi in un look più elegante, all'occorrenza. Certo l'operazione è delicata (finchè si gioca sulla carta non si rischia niente, dal vivo bisogna essere espertissimi per non cadere in qualche pacchianata :))
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