venerdì 17 ottobre 2014

Una fiaba d'autunno firmata Kandinsky [moda+pittura]

Il percorso che mi ha portato a questo quadro è partito da lontano con un tuffo nelle mie prime suggestioni folk, nate da bambina sfogliando certi libri di fiabe dal mondo ricchi di splendide e delicate illustrazioni. Le ho ancora tutte impresse in mente, coi tanti personaggi abbigliati nei modi più disparati; forse proprio durante quelle letture è nata la mia passione per la moda (oltre che per il medioevo e gli uomini vestiti da medioevali... ma questa è un'altra storia :).
Sognavo sugli abiti scintillanti delle principesse "nostrane" e osservavo ammaliata quelli delle protagoniste esotiche: drappeggi orientali e arabeggianti, motivi africani, ricami russi... ecco, proprio alle fiabe russe è andato il mio pensiero quando ho immaginato dove trovare esempi artistici di cappotti folk. Sarà perchè quelle fiabe così ben illustrate erano tutte ambientate in un mitico inverno russo, con principi e principesse sempre avvolti in caldi mantelli o giacconi dalla foggia particolare.

Così, seguendo il filo dei miei ricordi e andando in cerca di qualche bella illustrazione a tema, sono incappata in un'opera d'arte a tutti gli effetti e di un pittore con la P maiuscola. Wassily Kandinsky, ma certo!! Chi meglio di lui poteva incarnare lo spirito delle leggende della sua Madre Russia? Sapevo in effetti che Kandinsky, prima di passare all'astrattismo (con cui è certamente più noto), aveva avuto una fase figurativa e che le sue radici culturali erano molto forti. Sapevo genericamente che le fiabe russe furono di grande ispirazione per lui, ma non avevo mai visto in concreto un suo dipinto come questo, che davvero pare uscito dai miei libri di fiabe... ma con uno stile tutto suo, inconfondibilmente kandinskiano.




Il titolo dell'opera è "Coppia a cavallo" (1906) e raffigura un uomo e una donna in sella appunto ad un cavallo. Potrebbero essere i protagonisti di una delle tante storie che Kandinsky ascoltò affascinato sin da piccolo dalle labbra della zia materna, di cui il pittore disse in seguito: "Debbo a lei il sorgere in me d’un grande amore per la musica, per le fiabe, poi per la letteratura russa, e per la profonda natura del popolo russo".
L'atmosfera del dipinto è molto suggestiva e, se si guarda più da vicino, commovente nel tenero abbraccio che tiene avvinti i due innamorati; benchè i volti siano appena accennati il gesto protettivo dell'uomo e il dolce abbandono della donna dicono tutto. Un'atmosfera suggestiva, dicevamo, che deriva da una scelta stilistica molto particolare in cui Kandinsky dà prova degli influssi ricevuti da correnti quali i Fauves e i Puntinisti.
Il paesaggio è rappresentato con "pezzature" di colore simili a vetrate (in particolare per il cielo e lo sfondo) e da macchioline squillanti su fondo scuro, luminescenze che danno vita al fiume, alla città dal profilo tipicamente russo, al fogliame autunnale ed al manto di cavallo e cavalieri. Questo straordinario effetto prefigura la scomposizione della realtà in puro colore, il grande passo di Kandinsky che lo porterà ad essere il padre dell'Astrattismo.
Un altro elemento ci parla del percorso artistico di Wassily, ossia il connubio cavallo-cavaliere: per lui ha sempre avuto una valenza metaforica, tanto che ne farà il simbolo del movimento fondato nel 1911: "Il Cavaliere Azzurro" (titolo ispirato ad un suo omonimo dipinto del 1903).
Qualcuno di voi forse sa quanto Kandinsky sia speciale per me e cosa rappresenti, e la scoperta di quest'opera non fa che stringere ancora di più il legame che sento con questo grande artista.

Se il percorso di approdo all'opera è stato particolarmente felice anche quello di creazione dell'outfit ha avuto un che di magico nella facilità in cui si è svolto. E' stata una serie di apparizioni che calzavano a pennello (è proprio il caso di dirlo ;) col dipinto e con ciò che avevo in mente, a partire dal famigerato cappotto. Che, vedrete, di folklore russo forse non ha molto, ma pare uscito direttamente dalla tela di Kandinsky.

Partiamo però dalla base, ossia un delicato abito azzurro:

Light blue lace swing dress






Ecco poi il cappotto, che racchiude in sè tutti gli "effetti speciali" del dipinto
e le texture delle vesti sia della coppia che del cavallo
(cogliendo l'essenza del loro essere "una cosa sola"):

Marco de Vincenzo Embroidered, Glass Fringes, Cotton, Raffia, Stuoia Coat In Multi Black






Il copricapo importante della dama andava un po' ridimensionato...
...dite che così è troppo, o ci può stare? ;)

Barts Maria Beanie Hat, Ink Blue







Così ho immaginato gli stivali rossi che vedo spuntare sotto la veste:

J. Renee 'Walkaline' Suede Tall Boot







Infine ecco la borsa, rosso fuoco anche lei,
ispirata alle redini del cavallo:

Valentino Red Rockstud Crossbody Bag






Questa volta non ho badato a spese - davanti a un grande come Kandinsky sarebbe stata brutta figura ;) - ma ovviamente ogni capo si può rintracciare in versione similare low cost (tranne forse il cappotto che è veramente particolare... ma che armandosi di pazienza e ago si potrebbe provare a "copiare" in casa!). Buona ispirazione e buon weekend!
Ps: salvo contrordini, l'appuntamento con la rubrica di Gillipixel "Le muse di Kika van per pensieri" stavolta salta per motivi tecnici... sarà per la prossima!



Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...