venerdì 5 dicembre 2014

Arte e ombrelli: da parasole a parapioggia [moda+pittura]

Buona giornata! Un'altra di pioggia, eh? Ma sì, consoliamoci pensando che almeno non fa freddo e che Natale si avvicina... e che questo è l'unico ponte festivo in cui se fa brutto "va bene lo stesso" :)
Vi presento subito il quadro di oggi, "Donna con parasole giapponese" o "Donna con ombrello giapponese" ad opera di Anna Bilińska-Bohdanowicz.


Oggi la ricerca di ombrelli fantasia nel mondo dell'arte mi ha rivelato una grande verità sulla storia del costume. Gli ombrelli, proprio gli ombrelli da pioggia, sono sempre stati di una tristezza infinita. Fino a pochi decenni fa non era concepibile che un para-pioggia potesse essere carino, simpatico o anche solo delicatamente colorato. No, doveva essere nero o al massimo grigio antracite, in pieno accordo con il clima per il quale s'ha da tirarlo fuori.
Se non siete convinti fidatevi di Renoir:




Per trovare un ombrello vivace e colorato ho dovuto spostare l'attenzione sul... parasole, il suo gemello diverso. A dire il vero la parola "ombrello" comprende già tutte le sfumature d'uso dell'oggetto, anzi l'etimologia ci suggerisce che la sua funzione originaria fosse proprio quella di fare "ombra" (non di riparare dalla pioggia :) Nella storia - e nella storia dell'arte - gli ombrelli-parasole hanno tutto un altro aspetto: leggeri, colorati, frou-frou... una gioia per gli occhi! 
La mia ricerca ha attraversato vari esempi di parasole sfoggiati dalle signore occidentali tra '800 e '900 per approdare infine al costume tradizionale giapponese e ai suoi ombrellini in carta di riso colorata. Avete presente quelli in miniatura che si usano per decorare i cocktail? Ecco, è un genere di ombrello che fa allegria in qualunque modo lo si usi :)


La ragazza del dipinto di Anna Bilińska-Bohdanowicz è una donna europea, ma secondo i dettami della moda di fine '800 ha fatto propri alcuni elementi dello stile giapponese come l'ombrello, il kimono, il fermacapelli. Non è la prima volta che parliamo di influssi orientali sulla moda occidentale ed è un argomento che mi affascina sempre: le contaminazioni da mondi lontani possono arricchire e rendere particolare il nostro modo di vestire (ma anche di mangiare ;) (e di leggere, osservare, guardare il mondo... insomma, più scambio culturale per tutti! :)

Venendo al cuore del ritratto vi do qualche piccola informazione per decifrarlo.
Anna Bilińska-Bohdanowicz è stata una pittrice polacca che ha vissuto intensamente la sua breve vita (è morta infatti a soli 36 anni) studiando arte, viaggiando tra Russia ed Europa Centrale, dipingendo e unendosi in matrimonio col medico Antoni Bohdanowicz. Per me questa artista di fine '800 è stata una bella scoperta. Sarà anche una minore e praticamente sconosciuta al di fuori della patria, ma ho trovato i suoi ritratti (e autoritratti) folgoranti. La rappresentazione della figura umana è stata la sua specialità e l'ha fatto incarnando in modo mirabile lo stile del Realismo, che in Francia si era diffuso a metà secolo tramite pittori ben più noti quali Courbet, Daumier, Millet. Lo vediamo anche in questo ritratto della "Donna con ombrello giapponese": nulla è addolcito nella figura della ragazza, non ci sono compromessi, i lineamenti e soprattutto l'espressione (quasi imbronciata) sono veri e veraci, di una bellezza naturale e dunque molto interessante. La scelta stilistica di Anna si nota ancor più paragonando il dipinto ad una sua copia/omaggio edulcorata fatta, se ho ben capito, da una certa Nathalie Levene:


Dopo questo excursus su ombrelli e approcci artistici al ritratto veniamo alla mia consueta rielaborazione del look. Passare da un parasole ad un ombrello da pioggia mi ha portato a stravolgere tutto l'outfit, ma spero di non essermi allontanata troppo dal nucleo originario del dipinto... ditemi voi se ci sono riuscita!


L'ombrello, che con la sua raggiera ed i cerchi di colore concentrici fa da sfondo e aureola alla donna, ha subìto una "scossa elettrica" e si presenta così:

Ombrello Missoni (ebay)

Il kimono a motivi floreali si adatta alla stagione e allo spirito frizzante che ho in mente
per questo look, diventando un parka ricamato:


Embroidered Drawstring Hood Parka






La cintura obi qui è superflua, ma ha lasciato traccia di sè...
...in quest'abito rosso:


Chicnova Fashion Slim Fit Drape Dress







Come completare questo outfit perchè sia definitivamente pronto
a rallegrare una giornata piovosa e uggiosa?
Con un paio di collant blu e stivali da pioggia color cielo (con tanto di gocce!)


FOREVER 21 Classic Tights








Aigle Carelie Rain Tall Rainboot






Passo il testimone a Gillipixel di Andar per pensieri che vi proporrà la sua interpretazione fisiognomica della "Donna con parasole giapponese" nonchè la sua riflessione artistica su Anna Bilińska e la sua pittura, una piacevole scoperta per entrambi (e speriamo anche per voi!).

Buon ponte (senza troppa acqua sotto... o almeno non sopra ;)



2 commenti:

  1. Fortissima questa Anna Bilińska-Bohdanowicz, Kika :-) che bella scoperta...vedi alle volte ad affidarsi al puntiglio, senza ascoltare i commessi di merceria... :-)

    Mi è piaciuto molto affrontare questo quadro, non sarà una pietra miliare della storia dell'arte, ma ha il suo perché...e Anna Bilińska aveva davvero un tocco speciale per i volti...

    Fra le tue magie modaiole ho apprezzato molto la metamorfosi del kimono in parka :-) chi ci avrebbe pensato...anche il disegno dell'ombrello che si segmenta è notevole, curiosamente entra in significativa "collisione" con la tendenza compositiva concentrica che l'ombrello originale suggerisce...diciamo che hai introdotto un elemento di dialettica visiva kikeska :-)

    E poi, lo diciamo sempre ma ogni volta mi sorprendo :-) riusciamo a dire sempre cose diverse (a parte minimi dettagli) e a completarci bene nelle nostre analisi :-) una giorno, magari capiterà che diremo esattamente le medesime cose...chissà, magari quel giorno finirà di piovere :-) ehehehehe :-)

    Ciao Kika, è sempre bellissimo essere tuo collega di rubrichetta :-)

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    Risposte
    1. Grazie del commento Gilli!
      Anna Bilinska era davvero bravissima, nel commento al tuo post ho dimenticato di dire che il suo autoritratto è meraviglioso, le si legge dentro. Gli autoritratti in genere mi affascinano sempre molto, chissà se qualcuno ha mai organizzato una mostra di soli autoritratti? Sarebbe fantastica!

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