venerdì 19 giugno 2015

The Lady of Shalott [moda+pittura]

Nella puntata di oggi torno con piacere ai miei amati Preraffaelliti, nella fattispecie con John William Waterhouse e la sua "Lady of Shalott". Un quadro dall'atmosfera malinconica e struggente (soprattutto se conoscete la storia della protagonista. Non la conoscete? Qualche riga più avanti la scoprirete :) che gli animi romantici non potranno fare a meno di apprezzare.


Di John William Waterhouse e dei Preraffaelliti avevo già parlato in questo post e in diversi altri, perciò direi che possiamo passare a concentrarci sul dipinto e sul suo soggetto. L'ispirazione dichiarata è quella di un poema di Alfred Tennyson (poeta romantico inglese) del 1833.
"The lady of Shalott" come opera letteraria elabora una leggenda medioevale legata al ciclo di Artù, un universo che affascinava moltissimo anche i pittori Preraffaelliti.

La storia ha tutto il sapore di una fiaba... ma senza lieto fine. 
Una giovane donna, Elaine, è costretta per una maledizione a vivere rinchiusa in una torre sull'isola di Shalott, situata in un fiume vicino a Camelot. La maledizione dice che nonappena osasse guardare verso Camelot sarebbe destinata a morire. La fanciulla dunque ha passato tutta la sua vita da reclusa, riuscendo però ad osservare il mondo esterno di Camelot attraverso uno specchio. Ciò che vede di riflesso - cacce, cavalieri, amori... - lo rappresenta intessendo una bellissima tela... e così trascorrono i suoi giorni, potendo solo sognare e raffigurare, mai vivere appieno la realtà.
Un bel dì però la dama vede nello specchio passare Lancillotto a cavallo, intento a cantare una canzone mentre torna a Camelot. Elaine se ne innamora immediatamente e nello stesso momento si rende conto più che mai della limitatezza della propria vita. Segue Lancillotto con lo sguardo, ma stavolta dal vivo... e posando gli occhi su Camelot si condanna al compimento della maledizione.
Waterhouse la immortala nel suo mortale momento successivo, quando mentre la vita la abbandona la dama di Shalott si lascia trascinare dalla corrente del fiume su una barca insieme alla preziosa tela destinata a svanire con lei. 

La barca, si sa, è un potente simbolo della vita in balìa del tempo (il fiume che scorre e che inesorabilmente ci porta verso la morte). Nel mito della Lady of Shalott qualcuno ha visto inoltre una simbologia del rapporto dell'artista con la realtà. Per chi fa arte è infatti sempre presente il rischio di non vivere pienamente un bellissimo paesaggio, un fantastico evento ecc... perchè troppo presi a progettare e poi realizzare la sua rappresentazione, che sia in forma visiva, letteraria o musicale. Un qualunque amatore di fotografia può capire perfettamente di cosa parliamo: molte volte si finisce davvero col passare il tempo a scattare e poi rendersi conto di aver vissuto la situazione solo attraverso il filtro dell'obiettivo...

A questo proposito leggevo - non so più dove - un commento sul fatto che alcune persone, trovandosi nell'eccezionale occasione di incontrare di persona Barack Obama, erano intente a fotografare la cosa nel momento stesso in cui gli stringevano la mano. Ma qui dall'arte sfociamo nel campo sociologico, nella smania collettiva di fissare tutto col telefonino "altrimenti è come non lo si fosse vissuto davvero"... e vai di selfie su selfie (il nuovo dogma è "mi rivedo dunque esisto").

Tornando alla povera Lady of Shalott, artista inconsapevole e ignara di manie del ventunesimo secolo, possiamo osservarla nel dipinto mentre molla gli ormeggi e cede al suo destino.
L'atmosfera del fiume è cupa e autunnale, decadente al punto giusto per fare da cornice alla situazione. Anche le candele sulla barca fanno la loro parte nella simbologia del tutto: due sono già spente e la terza possiamo immaginarla come l'ultimo barlume di vita della fanciulla, fragile e precario, pronto a spegnersi da un momento all'altro. Con espressione densa di dolore Elaine si lascia andare, scegliendo di portare con sè - attraverso la coperta intessuta - tutto quel mondo sospirato e mai vissuto, ineluttabile condanna per la sua vita terrena.

Se pensiamo al tema che avevo scelto questa settimana (la barca) e confrontiamo il post di oggi con quello di mercoledì, pieno di allegre ragazze pronte a farsi un tuffo da barche moderne e a ben più lieto scopo costruite... be', il contrasto è stridente! D'altronde, come restare nel leggero ambito della moda partendo da un quadro - e da una storia - così tristi?
La mia idea è stata questa: trasformare la sfortunata Lady Shalott in una donna moderna e dare un lieto fine alla sua vicenda. Il look che le propongo è tutto fuorchè autunnale, si tratta infatti di un outfit da spiaggia. Lady Shalott però oggi sarebbe una bagnante insolita, che di certo non troveremmo su una spiaggia affollata. Una donna che ama piuttosto godersi la natura nella pace di un angolo tutto suo, che sia una spiaggia rocciosa e inesplorata, oppure un laghetto o un'ansa di fiume immersi nel verde di un bosco...

La vediamo camminare indossando una tunica leggera...

CALYPSO St. Barth Etasa Embroidered Linen Jersey Tunic






...stretta in vita da una sciarpa multiuso: cintura, coprispalle alla sera, ma anche pareo...

Barneys New York Lace-Stripe Gauze Scarf






...da portare annodato sul costume, un bikini con top crochet dall'allure artigianale
(ma impreziosito da delicate perle):

Neon Yellow Crochet Bikini Top Pearl Bra Top Lace Swimsuit Yellow Bikini Top Lace Thong String Biki






I capelli sono raccolti da una fascia bianca - dove ritornano le perle che, vi confesso,
ho visto un po' come simbolo delle lacrime della ragazza, di cui orgogliosamente cingersi:

Pieces Enice Faux Pearl Headband






Per un'uscita balneare non può mancare una grande borsa,
anche in questo caso poco convenzionale come borsa da spiaggia
(ma sappiamo già che la nostra Lady non andrà in luoghi dove possa insabbiarsi :)

Pre-owned Miu Miu Suede Tote





E come la barca fa da contenitore alla tela intessuta dalla ragazza,
così la borsa serve per trasportare il telo mare della moderna Lady Shalott...
un telo anche stavolta del tutto originale, un pezzo unico: un suggestivo quilt artigianale
a ispirazione medievale e cavalleresca.


Siamo arrivati infine all'unico elemento che nel quadro proprio non si vede,
nè come abbigliamento della protagonista nè come altro.
Le scarpe.
Ho scelto un paio di ballerine argentate, che come lo specchio di Lady Shalott
lei possa abbandonare appena possibile per immergersi nel contatto con la natura...
...ma senza altra conseguenza che quella di una rigenerante fusione col mondo e con la vita.

Nine West Speakup Pointed Toe Flats





Buon weekend di bagni dunque a Lady Shalott e naturalmente anche a voi, dovunque scegliate di immergervi (non solo in senso balneare) :)
Ci lasciamo con la consueta immagine-collage e con il link ad Andar per pensieri, dove Gillipixel ci fornirà altri spunti interessanti sull'arte preraffaellita e sulla dama di Shalott (compresa la sua potenziale interprete in carne e ossa! chissà chi avrà scovato stavolta?)



7 commenti:

  1. Puntata fantastica Kika :-) ti sei super superata :-))) la storia della Lady è bellissima e anche le tue considerazioni connesse, in relazione al fare arte e alla percezione della realtà, inverata solo da un'intermediazione tecnica che ci supporti e consoli, ci confermi in fondo la nostra stessa esistenza...

    Eccezionale poi la tua rivisitazione dell'abbigliamento :-) sei riuscita a a calare questa storia malinconica, in un'atmosfera rinnovata di modernità modiaiola :-))) niente niente, non ci sarà mica sotto un messaggio subliminale, eh? :-) forse che la modernità, alla fin fine, è inscindibile da certe sfumature malinconiche? Boh, chi lo sa... :-)

    Mi permetto una nota impertinente :-) Il reggiseno, sotto la tunica si intravede appena...non è che questo sottintende un invito, rivolto agli appassionati maschi di cultura, ad approfondire le loro conoscenze di storia dell'arte? :-)))

    Ehehehehe...a parte gli scherzi, è una scelta sorprendente, che interpreta il dipinto in modo inusuale, ma al tempo stesso molto azzeccato...


    Come nelle migliori occasioni, ci siamo coordinati con una precisione che nemmeno avessimo fatto un breefing tecnico artistico di tre ore, prima :-) questa piccola magia è sempre sorprendente :-)

    Bacini coordinati :-)))

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    1. Ma grazie Gilli! :)
      È stato un lavoro lungo e "di fino" ma sono contenta che il risultato convinca e che si intravedano i livelli più profondi dietro all'apparente superficialità della proposta fashion.
      Se poi il reggiseno che fa capolino riesce ad attirare nuovi adepti all'arte... ben venga, anzi, d'ora in avanti in ogni look inserirò sempre anche la biancheria intima :))
      Scherzo, ma neanche troppo ;)

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  2. Ovviamente, vedi un po' tu, Kika, ma se posso dire la mia, per il "progetto biancheria intima": Gillipixel vota SI'!!! :-)))) ...pollice alto, favorevole, ok, approvato, vidimato, obliterato, controbollato e protocollato :-))))

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  3. *_________________________* io davvero non so che dire che non ti ho già detto dovresti avere una rubrica tua sui più importanti giornali in italia carta stampata web sei troppo brava!!

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    1. Grazie Emanuela sei gentilissima! Se potessi trasmettere a tanti le sensazioni che percepisci tu sarei contentissima, non lo nego :D

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    2. secondo me trasmetti questo a tutti! ti voglio bene <3

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    3. Grazie Ema cara, ti voglio bene anch'io! :,)

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