Buonasera a tutti signori e signore, quest'oggi alla nostra tavola d'arte e moda siede nientemeno che un grandissimo della pittura: Jean-Auguste-Dominique Ingres, massimo esponente nel Neoclassicismo francese ('800). Ho detto "buonasera" perchè l'immagine che ci presenta il suo quadro, con la luce soffusa di un interno ottocentesco e l'opulenza di questa donna accomodata su un rosso sofà, mi comunica un'atmosfera raffinatamente serale.
La dama ritratta è "Madame Moitessier". Nata Marie-Clotilde-Inès de Foucauld, aveva 23 anni quando si sposò col facoltoso banchiere Sigisbert Moitessier. Per l'occasione venne chiesto a Ingres (già sulla via del successo) di realizzare un suo ritratto, ma il pittore rifiutò: non era ancora interessato a questo genere, preferiva dedicarsi a soggetti mitologici. Quando però vide Marie-Clotilde rimase folgorato dalla sua bellezza, una bellezza che gli ricordava quella delle donne dell'antichità classica.
Ingres allora si rimangiò quanto detto e accettò di mettere mano al suo ritratto, ispirandosi proprio alle opere romane (in particolare a una figura femminile dipinta in un affresco da poco rinvenuto a Ercolano). E talmente gli piacque dedicarsi a questa impresa che per completarla ci mise dodici anni!
E' veramente strano pensare ad un dipinto che ferma sulla tela un lasso di tempo così lungo: chissà quante volte il pittore avrà riposizionato e perfezionato la figura, aggiunto dettagli, "scolpito" nuovamente quel volto che gli anni andavano man mano a maturare, anche se magari impercettibilmente... Spostando il concetto ai giorni nostri mi chiedo che effetto ci farebbe, adesso, mixare con un qualche programma virtuale tutte le fotografie dei nostri ultimi dodici anni e osservare il risultato finale (per me poi coincidono con gli anni di Madame Moitessier, è una coincidenza persino inquietante aver scoperto oggi questo ritratto! :))
Il dipinto è ricco di dettagli, a partire dalla fantasia floreale dell'abito fino ai gioielli minutamente "descritti", passando per quel colpo di genio del profilo riflesso nello specchio (ottimo escamotage per mostrarci il volto della donna da due prospettive diverse contemporaneamente ;)
I particolari non possono quindi mancare nell'outfit che andiamo a ricreare sperando di rendere il giusto onore all'illustre ospite di oggi e alla sua mutevole musa :)
Ingres allora si rimangiò quanto detto e accettò di mettere mano al suo ritratto, ispirandosi proprio alle opere romane (in particolare a una figura femminile dipinta in un affresco da poco rinvenuto a Ercolano). E talmente gli piacque dedicarsi a questa impresa che per completarla ci mise dodici anni!
E' veramente strano pensare ad un dipinto che ferma sulla tela un lasso di tempo così lungo: chissà quante volte il pittore avrà riposizionato e perfezionato la figura, aggiunto dettagli, "scolpito" nuovamente quel volto che gli anni andavano man mano a maturare, anche se magari impercettibilmente... Spostando il concetto ai giorni nostri mi chiedo che effetto ci farebbe, adesso, mixare con un qualche programma virtuale tutte le fotografie dei nostri ultimi dodici anni e osservare il risultato finale (per me poi coincidono con gli anni di Madame Moitessier, è una coincidenza persino inquietante aver scoperto oggi questo ritratto! :))
Il dipinto è ricco di dettagli, a partire dalla fantasia floreale dell'abito fino ai gioielli minutamente "descritti", passando per quel colpo di genio del profilo riflesso nello specchio (ottimo escamotage per mostrarci il volto della donna da due prospettive diverse contemporaneamente ;)
I particolari non possono quindi mancare nell'outfit che andiamo a ricreare sperando di rendere il giusto onore all'illustre ospite di oggi e alla sua mutevole musa :)