venerdì 26 settembre 2014

La dea che voleva i pantaloni [moda+pittura]

Oggi il viaggio in compagnia di moda e arte ci porta lontano nel tempo, là dove la pittura è sorella gemella dell'archeologia. Scendiamo in uno dei tanti luoghi antichi di Roma, un cosiddetto ipogeo (camera tombale interrata) risalente all'epoca dei primi cristiani, per ammirare un vivido ritratto della dea Diana nella sua veste di cacciatrice.



Diana (corrispettivo di Artemide nell'Olimpo greco) era per antonomasia la dea della caccia, sempre raffigurata - come in questo affresco - con l'arco in mano; era però una dea multiforme, per esempio era anche considerata protettrice degli animali selvatici (cosa che può sembrare incompatibile con il suo status di cacciatrice :) e più in generale dei boschi. Altro suo volto famoso era quello della Luna, o Selene. In tutti i casi Diana era l'archetipo della ragazza giovane e dedita ad attività che oggi potremo chiamare "natura e sport", rude e solitaria, vergine e disinteressata alle faccende amorose. Se Venere cura il proprio aspetto con l'attenzione e le malizie della rubacuori, Diana la immaginiamo di certo indifferente allo specchio, bella solo per sua natura e per il corpo forgiato dalle corse nei boschi. Un po' maschiaccio doveva esserlo nell'immaginario dei Romani, lo si vede anche in questo dipinto: gambe muscolose (oggi diremmo "da terzino" :), volto non particolarmente grazioso... eh però qui c'è anche lo zampino del pittore, che come molti decoratori dell'epoca non pare precisissimo nel rendere l'armonia dei lineamenti e delle parti del corpo... Bisogna anche considerare che l'affresco si trova su una volta e appiattirlo in questa foto può aver falsato il tutto; l'ultima parola la lasciamo a chi ha avuto l'occasione di vederlo dal vivo!
Non l'avete ancora fatto? Ecco le coordinate: l'ipogeo si trova a Roma in Via Livenza, a nord del colle Quirinale, poco lontano dalle mura aureliane. Romani e non, avete preso nota? ;)

Torniamo all'analisi del dipinto, che se non altro un pregio ce l'ha: aver reso molto bene il dinamismo del momento, l'atto di Diana di estrarre una freccia dalla faretra e allo stesso tempo muoversi in avanti (guardate la posizione di gambe e piedi, che si ritrova anche in molte statue dell'epoca antica). L'impressione di movimento è data anche dai due cervi sullo sfondo, che pur se paiono fuggire stanno in realtà alle spalle di Diana come due fedeli compagni, guardando entrambi nella direzione in cui lei guarda. Che siano amici o prede, la dea cacciatrice la si vede sempre in compagnia dei cervi; in mancanza di essi, ci stanno simbolicamente le loro corna. 

Ora che stiamo entrando nel vivo dell'iconografia del personaggio vi invito a notare il suo abbigliamento. Unica tra le dee (ma pure tra le mortali) Diana indossa una tunica corta detta chitone, che la lascia libera di muoversi agilmente. Solo gli uomini portavano il chitone corto; solo le gambe di Diana non erano scandalose, perchè giustificate dalla sua "mancanza di femminilità" dunque di sensualità. Però, però... secondo me l'occhietto di molti sarà caduto sulle sue forme, e il cuore di molti sul suo anticonformismo... sai che noia un mondo popolato di sole Veneri-gatte-morte ;)

Volete sapere di più sul suo look e su come lo rivisiterei? Seguitemi!

L'ho detto nel titolo e qua lo ribadisco: oggi a Diana non basterebbe un gonnellino
(visto che ora è un capo prettamente femminile), lei vorrebbe i pantaloni!
E non dei pantaloni qualunque: degli shorts pratici e morbidi al punto giusto,
che le lascino comunque libere le gambe. Come questi...


Paul & Joe Hauvent wool-bend felt shorts





...da abbinare ad una blusa stampata con tutti i colori della terra e dei boschi d'autunno:


CLEMENS EN AUGUST Printed Silk Blouse






Stiamo parlando di un look invernale (ricordate il tema dello scorso post?)
perciò gli shorts sono di lana e si accompagnano ad un caldo paio di collant coprenti:

Sperry Top-Sider Ribbed Tights







Un cardigan-mantella completa l'outfit alla perfezione, insieme a...


Qbe Cardigan





...questi stivaletti effetto shearling, corrispettivo invernale dei calzari intrecciati
indossati dalla Diana dell'affresco:


Tan Faux Shearling Cuff Lace Up Block Heel Boots






Come borsa non potevo che pensare ad uno zaino: la moderna Diana lo porterebbe sulle spalle
al posto della faretra per restare nel mood da esploratrice/avventuriera.
Oltretutto è anche tornato di moda :)


Nly Accessories Fringe Backpack






Non poteva mancare un accessorio per la testa e quando ho visto questo fermacapelli... 

Artemis hair pin



Artemis hair pin






...non ho potuto fare a meno di sceglierlo! :)

Visto che il gioco mi era venuto così facile ci ho "messo del mio",
aggiungendo un anello-scultura che Diana non si sarebbe fatta mancare:


JohannaN Deer Ring






Bye bye miei cari, ci rivediamo presto, vi lascio nella mani di Gillipixel e della sua rubrica incrociata su Andarperpensieri: chissà dove l'avrà portato il suo viaggio nell'arte dell'antica Roma (e tra i volti da associare a Diana)??
:*



2 commenti:

  1. Sei sempre più brava, Kika :-) va beh, io faccio poco testo, perché sono incompetente di moda e per di più tuo collega :-) ma che sei brava è un dato di fatto...stavolta ti sei superata con gli scarponcini: non solo richiamano il legacci dei sandali con le lunghe stringhe, ma con la pelliccetta sul retro, riprendono anche quelle decorazioni bianche in alto, sul polpaccio della Diana...bellissimi anche gli accessori, e la borsa...perfetto il cardigan e anche il tema principale di oggi, le braghette :-)

    Questa Diana ci ha riservato un sacco di sorprese, sia dal punto di vista modiaolo, sia da quello artistico :-)

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    Risposte
    1. Grazie mille Gilli! Bravo, hai notato il dettaglio del bordo di pelliccia, non l'avevo specificato ma l'avevo lasciato alla scoperta personale di chi avesse l'occhio fino... come te ;)
      Ps: le braghette, come simpaticamente le chiami, mi sono capitate "tra le mani" anche nel post di oggi per misteriosa coincidenza!

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