venerdì 19 settembre 2014

Venezia in salsa orientale [moda+pittura]

Dici Venezia, dici pittura e il risultato degli addendi è automatico: Tintoretto!
Jacopo Robusti detto il Tintoretto ha attraversato il '500 vivendo e lavorando a Venezia, lasciando in dote a chiese e musei della sua città numerosi capolavori della pittura. Non mi ero mai chiesta il perchè di quel soprannome, ma ora l'ho scoperto: derivava dal mestiere del padre, tintore di stoffe.
Tintoretto è considerato l'ultimo dei grandi pittori rinascimentali e allo stesso tempo un precursore del Barocco per la drammaticità nell'uso di luci e ombre, tipica dell'arte del Seicento (la vediamo portata all'ennesima potenza da Caravaggio, che possiamo dire abbia "dato il la" alla pittura barocca). L'energia che traspare dalle sue composizioni pittoriche gli è valsa fin dall'epoca l'appellativo di "Furioso".
L'opera che vi presento non è tra le più famose del Tintoretto, ma incuriosisce per l'esotismo del soggetto: è stata per l'appunto intitolata "Ritratto di donna vestita all'orientale".



Si dice che la donna qui ritratta sia Caterina Cornaro regina di Cipro, vissuta un paio di generazioni prima rispetto a Tintoretto. I Cornaro (o meglio Corner) erano una delle famiglie più importanti e ricche di Venezia. Caterina, come tutte le fanciulle di buona famiglia, fu educata in un convento di suore ma il suo destino non era dei più comuni. Uscita a 14 anni dal convento venne data in sposa al Re di Cipro, anche se solo per procura: fu al compimento dei suoi 18 anni che Caterina veleggiò verso l'isola del consorte e lo incontrò per la prima volta, nel corso dei sontuosi festeggiamenti di matrimonio. Non ci è dato sapere se questa unione combinata ebbe la fortuna di rivelarsi un amore vero, ma sappiamo che durò appena lo spazio di un anno: nel 1473 Giacomo Re di Cipro morì lasciando Caterina vedova e incinta. Per volere del marito morente la giovane donna assunse il titolo e il ruolo di Regina a tutti gli effetti, in attesa che il piccolo si facesse uomo.

La storia di Caterina potrebbe finire qui, invece i suoi problemi erano appena iniziati.
Nel novembre di quell'anno un gruppo di nobili cospiratori irruppe di notte nel palazzo facendo strage tra i parenti di Caterina e rapendo il figlioletto Giacomo III sotto i suoi occhi.
Per sua fortuna la vicenda si risolse presto grazie all'intervento militare della Repubblica di Venezia; purtroppo però il piccolo Giacomo morì l'anno dopo per febbri malariche. Nonostante ciò Caterina continuò a regnare su Cipro, sostenuta dalla Serenissima che riponeva in lei la massima fiducia.
I dissidi interni però non cessarono, tanto che un bel momento si vide costretta ad abdicare e tornare a Venezia. Qui venne accolta coi massimi onori e fu fatta Signora di Asolo, borgo veneto che Caterina trasformò ben presto in un centro di cultura e arte. Pittori e letterati come Giorgione, Lorenzo Lotto e il Bembo si riunirono alla sua corte, riconoscendo in lei la mecenate e la donna di esperienza e cultura quale era. Una donna amata e ammirata da tutti fino alla fine, tanto che al suo funerale a Venezia dovettero improvvisare un ponte di barche per accogliere l'enorme flusso di folla giunto a darle l'ultimo tributo.

Mi sono un po' dilungata sulla storia di Caterina perchè mi ha davvero affascinato, ci sarebbe materia per un romanzo o per un film, chissà se qualcuno ci ha già pensato...?
Torniamo però al ritratto e al perchè mi è sembrato il giusto dessert per questa settimana veneziana. Negli abiti orientaleggianti della Regina di Cipro ho visto il simbolo della natura cosmopolita di Venezia. Nel corso dei suoi secoli d'oro la città ha goduto il vantaggio di trovarsi in un crocevia di popoli e culture. Posta al confine tra occidente ed oriente e oltretutto Repubblica Marinara fondata sul commercio via mare... in pratica tutti gli ingredienti per essere un fantastico melting pot di genti, usanze e costumi (in tutti i sensi!).
L'influsso mediorientale si può cogliere qua e là nell'architettura e nell'arte di Venezia e allora perchè non ammirarlo anche qui nel look della Regina di Cipro, sontuosa e solenne nel suo mix rinascimental-esotico? Ma come ben sapete noi non ci accontentiamo di ammirarlo, ci piace proprio pensare di vestire gli stessi panni... ovviamente in chiave moderna e low profile ;)

Non possiamo farci mancare l'abito/tunica a motivi etnici:

Free People Crosstown Patterns Tunic





Ecco poi un soprabito adatto a questa stagione, uno spolverino morbido e drappeggiato:

Rain or Shine Draped Jacket - Olive






Le perle alle orecchie di Caterina fanno un po' sentire i loro 500 anni,
meglio un modello di orecchino più stilizzato:

Sarra Mother of Pearl Earrings







Se qualcuna ha il coraggio di uscire con il copricapo regale del dipinto faccia pure
(e complimenti per il coraggio!), noi possiamo tranquillamente optare
per la versione ridotta: una fascia in stile turbante a motivi preziosi.

Beaded Fleur Turban





Per le scarpe mi sono lasciata intrigare da queste ballerine con zeppa,
discretamente preziose nel loro nero traforato...
...come un merletto di Burano o un intricato intaglio arabo:

Laser-Cut Wedges






Infine ecco la borsina di velluto nero: appena l'ho vista ho pensato "è lei!"

Black Velvet Victorian Style Drawstring Bag Black Velvet Bag Evening Bag Tasseled Bag Steampunk Bag






Grazie per l'attenzione mie care regine di stile, vi auguro un buonissimo weekend!

[Aggiornamento: in leggero sfasamento di uscita, anche stavolta Gillipixel non ci ha fatto mancare il suo approfondimento sullo stesso tema del mio post moda+arte di venerdì scorso: ecco qui la sua versione del Tintoretto in salsa orientale! :)



4 commenti:

  1. E' sempre molto bello, Kika, come articoli le tematiche lungo la settimana e poi, di venerdì, ci piazzi sempre la stoccata di classe che corona il tutto, con le tue invenzioni modaiole :-) il vestito che hai scelto è molto azzeccato, riassume modernità, richiamo all'antico e all'oriente: interpretazione perfetta...

    Eccezionale anche la scelta delle scarpe e di quella strana borsinina un po' retrò...hai colto in pieno le atmosfere tintorettiane...mi spiace non essere tanto esperto di moda, per poter commentare più degnamente :-) non so entrare con pertinenza negli argomenti, ma anche se non sono esperto, vedo ogni volta la tua sensibilità all'opera, ed è sempre una cosa mirabile...

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    Risposte
    1. Ma grazie Gilli! Anzi, proprio il fatto che non sei un esperto di moda (ma nemmeno io eh :) conferisce ai tuoi occhi un impatto diverso alle mie "prove di styling": più che soffermarti sul capo in sè cogli l'insieme e vedi immediatamente le relazioni tra abiti e quadro, valorizzando il punto di vista artistico più che modaiolo. E la cosa non può che farmi piacere :)
      PS: ho fatto ritardo anche oggi ma ce l'ho fatta col post moda+cinema, stavolta c'è un gran film in ballo, "Gli uccelli" di Hitchcock :)

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  2. Risposte
    1. Ciao, benvenuto/a e grazie della tua domanda, che mi ha riportato con piacere a questo post in là nel tempo :)
      Il quadro si trova al museo Accademia Carrara di Bergamo.

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